Attaccare i cambi difensivi

Saper attaccare il cambio difensivo sistematico attraverso la rapidità di lettura e il gioco di squadra
Attaccare i cambi difensivi

Nel proseguimento del lavoro inerente i cambi difensivi sui blocchi lontano dalla palla in questa occasione ci concentreremo sulla fase offensiva e su come attaccarli.

Soffermeremo l’attenzione sulle situazioni di blocchi lontano dalla palla ed allargheremo il nostro discorso anche alle situazioni di pick and roll e quindi di blocchi sulla palla.

Come detto anche in occasione dell’articolo inerente la fase difensiva e restando legato all’esperienza che sto vivendo proprio in questa stagione, nel campionato di serie A2 femminile girone sud troviamo molte squadre che adottano, in situazioni di blocchi, il cambio difensivo e capita, anche a distanza di una sola partita, di trovare squadre che riescono ad attaccare con risultati diametralmente opposti la situazione del cambio.

Questo può capitare sia a causa della differenza fisica delle giocatrici contro cui ci si ritrova a giocare, sia per l'attenzione posta in sede di preparazione della gara durante la settimana, per poter attaccare i punti deboli delle squadre che adottano i cambi difensivi.

Cambi difensivi blocchi lontano dalla palla

Contro le squadre che in fase difensiva utilizzano i cambi nelle situazioni di blocchi lontano dalla palla e soprattutto in situazioni di uscite, per le squadre in fase offensiva diventa fondamentale il lavoro della giocatrice che blocca.

La bloccante deve avere la capacità di riconoscere la situazione di cambio da parte della difesa e, mentre la compagna sfrutta il blocco, deve essere pronta a fare un taglio flash o un movimento verso la palla per prendere vantaggio più vicino canestro o comunque in uno spazio vantaggioso per ricevere e tirare.

Nel caso in cui, in seguito a un cambio, ci sia un accoppiamento difensivo con una giocatrice piccola su una lunga e viceversa, l’attacco deve lavorare per punire il mismatch. La lunga contro la piccola deve utilizzare tutte le proprie caratteristiche e capacità fisiche per prendere vantaggio più vicino possibile al canestro, prendendo posizione e sigillando con il proprio corpo l'avversaria in difesa. Questo lavoro, se porta ad una ricezione della palla, darà sicuramente alla squadra un vantaggio per realizzare un canestro facile, prendendolo e concretizzandolo attraverso la propria stazza fisica, i movimenti e i fondamentali per giocare tecnicamente nel cuore dell’area ed in post basso contro un avversaria più piccola.

Nel caso invece di una giocatrice piccola che si ritrova ad attaccare contro una lunga dopo un cambio difensivo e dopo aver ricevuto la palla, la giocatrice esterna dovrà attaccare 1c1 la lunga in velocità o provando a portarla lontano dal canestro per avere maggiore spazio per attaccarla. Nel caso in cui la lungo in difesa dovesse preoccuparsi maggiormente di proteggere l’area sarà compito della giocatrice in attacco leggere l’atteggiamento difensivo e punirlo anche con un tiro da fuori.

Allargare gli spazi

Una squadra che attacca i cambi difensivi deve saper posizionare le proprie giocatrici in maniera che gli spazi siano molto ampi. Sia nella situazione di lunga vs piccola e sia di piccola vs lunga, la squadra in attacco deve sapere isolare l’1c1 per portare a concretizzare il vantaggio e quindi questo fa capire che una situazione di mismatch non è un semplice 1c1, ma è sempre fondamentale lavorare in collaborazione e in squadra.

L’1c1 della lunga vs una piccola vicino al canestro diventa di grande efficacia quando l’attaccante prende possesso dell’area e posizione nel cuore dell’area, giocando davanti alla difesa per ricevere nella posizione più profonda possibile per concludere con giro e tiro senza addirittura utilizzare il palleggio. Prendendo posizione al centro dell’area è più difficile per la difesa poter organizzare degli aiuti.  

Se invece l’1c1 in situazione di mismatch viene giocato in post basso, l’attacco deve sapersi organizzare per tenere libero l’angolo sul lato debole, per non favorire gli aiuti. Nel caso di angolo opposto occupato sarebbe molto funzionale occuparlo con una tiratrice che, in caso di aiuto dal lato debole, può ricevere dalla lunga lo scarico per un tiro. È ovvio che in caso di angolo sul lato debole libero e con una difesa che possa limitare la lunga con un aiuto da lato forte, la lunga dovrà avere la capacità di leggere l’aiuto e scaricare la palla alla compagna rimasta libera (anche in questo caso sarebbe ideale mettere nell’angolo, da dove arriva l’aiuto, una tiratrice).

Allargare gli spazi diventa un lavoro fondamentale anche nella situazione di mismatch tra una piccola vs una lunga. L’1c1 dalla posizione di punta è sicuramente una posizione favorevole per una piccola, con le altre attaccanti che giocano tutte coi piedi fuori dall’area dei tre punti e restando pronte per uno scarico. Mettere una tiratrice negli angoli o metterne due sullo stesso lato, e nel caso attirando degli aiuti ed innescando delle rotazioni difensive, deve essere l’obiettivo della collaborazione piccola vs lunga qualora non si dovesse riuscire a concretizzare il vantaggio con la penetrazione. Quindi creare vantaggio per le altre sta a significare che questa situazione di 1c1 deve essere sempre costruita per essere concretizzata anche attraverso l’aiuto delle altre 4 compagne.

L’1c1 piccola vs lunga, anche dalla posizione di ala, è una situazione vantaggiosa per l’attaccante ma sicuramente la difesa può trovare minori difficoltà nel far arrivare gli aiuti. Qui sicuramente da parte dell’attacco ci vuole una maggiore capacità nell’utilizzare i fondamentali per prendere, mantenere e concretizzare il vantaggio.

Utilizzo dei fondamentali

Il saper utilizzare i fondamentali è un particolare importante sia per chi si gioca il mismatch, sia per chi viene coinvolto, per mantenere o concretizzare un vantaggio, ma anche per chi deve passare la palla alla giocatrice che ha un vantaggio. Certamente insegnare a passare la palla ad una lunga che si trova a giocare un 1c1 senza palla vicino al canestro vs una piccola è una cosa tutt’altro che scontata, anzi si trovano giocatrici che hanno difficoltà nel passare la palla contro difese pressanti o nel passare la palla nel punto giusto alla giocatrice vicino al canestro. 

Il lavoro di fondamentali in una squadra senior o che comunque partecipa ad un campionato nazionale non deve essere tralasciato e sottovalutato, anche perché se faccio riferimento al campionato di serie A2 femminile, molte squadre sono formate anche da molte ragazze dei settori giovanili. Lavorare su tutti i fondamentali è importante per rendere efficaci tutte le situazioni di gioco e non solo quelle che si vengono a creare dopo un cambio difensivo.

-1c1 con palla lunga vs piccola: Lavorare sul palleggio per attaccare in situazioni di 1c1 vicino al canestro, saper utilizzare il palleggio per guadagnare spazio in avvicinamento e di conseguenza, saper utilizzare i piedi per concludere a canestro nel miglior modo possibile ed utilizzando il tiro corretto.

-1c1 con palla Piccolo vs lungo: Il palleggio deve essere insegnato per rendere la capacità di giocare 1c1 molto efficace e per arrivare fino al ferro, combinandolo con esitazioni che possano sbilanciare il difensore. Allo stesso tempo però il palleggio può essere un fondamentale importante per un tiro in allontanamento o per caricare un rapido palleggio arresto e tiro per punire una difesa in ritardo.

È il palleggio però il fondamentale che caratterizza l’1c1. Come detto la situazione di gioco potrebbe non limitarsi solo all’1c1, nel caso in cui le difese sulla palla siano forti e difficili da battere, oppure nel caso la difesa possa essere ben organizzata con gli aiuti, quindi l’attaccante con la palla deve saper lavorare con il passaggio per cercare altri vantaggi. Abbinato al passaggio è fondamentale saper insegnare l’uso degli arresti che possano aprire linee di passaggio. Ovviamente vanno insegnate tutte le situazioni di passaggio attraverso tanti esercizi di collaborazioni. Come detto, tra le tante situazioni, il lavoro di passaggio al giocatore interno dentro l’area è uno di quei lavori sul quale bisognerebbe investire molto tempo.

Per contribuire alla buona riuscita di un passaggio è fondamentale il gioco senza palla della giocatrice che deve ricevere. Per una lunga è importante imparare a saper prendere posizione dentro l’area e saper saltare verso la palla quando avviene un passaggio. Questo è un altro elemento fondamentale per poterla ricevere in sicurezza. Lo stesso però vale per una piccola (o per una lunga capace di giocare anche lontano da canestro) che gioca senza palla e che deve muoversi per farsi trovare pronta in una posizione che permetta di concretizzare un vantaggio o di mantenerlo. Questo avviene quasi sempre con l’utilizzo di un extra pass o con una finta di tiro ed un palleggio arresto e tiro, che apra la possibilità di un tiro o di un nuovo passaggio nel caso di rotazione difensiva. In una situazione di cambio su un blocco lontano dalla palla, come detto, è importante il lavoro della bloccante (che sia lunga o piccola non è importante) per fare un taglio flash verso la palla o verso canestro, tagliando davanti alla difesa che cambia. È importante saper leggere la situazione di gioco e saper lavorare negli spazi che lascia la difesa.

Il tiro è il fondamentale per concretizzare il vantaggio. Saper chiudere gli 1c1 con il tiro giusto (vicino o lontano da canestro) è un altro lavoro sul quale le giocatrici devono lavorare molto ripetendo il gesto con continuità. È importante anche lavorare tantissimo sul tiro in movimento, sugli scarichi e dal palleggio. Correggere la meccanica di tiro, così come la rapidità, non deve essere un aspetto da sottovalutare e, aggiungendo tanta quantità, questo può essere basilare per aumentare le percentuali nella concretizzazione di un vantaggio costruito in 1c1 e di squadra.

Cambi difensivi blocchi sulla palla

Nelle situazioni di pick and roll, il lavoro per aprire gli spazi ed il lavoro sui fondamentali resta invariato, come anche nelle situazioni di cambio sui blocchi lontano dalla palla. Saper leggere anticipatamente un cambio difensivo sul pick and roll potrebbe essere una variante fondamentale per mettere in difficoltà la difesa: entrambe le giocatrici che giocano il pick and roll, attraverso le proprie caratteristiche tecniche, possono prendere un vantaggio.

La palleggiatrice che gioca un pick and roll e legge la situazione di cambio può essere subito pericolosa se capace di attaccare la lunga mentre sta cambiando e di sfruttare il ritardo difensivo nell’uscire aggressiva sulla palla. Questo potrebbe portare subito a prendere un vantaggio ed a creare una situazione di poco equilibrio difensivo. L’obiettivo principale di attaccare subito il cambio deve essere quello di battere la difesa in ritardo, arrivare fino al ferro per un tiro da sotto o provocare un aiuto difensivo, che costringa la difesa a lavorare con le rotazioni difensive. Avere una palleggiatrice capace di giocare molto bene il pick and roll attraverso le proprie doti di ball handler e attraverso anche una spiccata rapidità, permette all’attacco di avere un’efficacia importante contro un cambio difensivo nella situazione di pick and roll.

Allo stesso tempo anche la lunga capace, in una situazione di pick and roll, di leggere il cambio con anticipo, attraverso una finta di blocco e rollata veloce dentro, può mettere in grossa difficoltà la difesa. In questa situazione è fondamentale la collaborazione con la palleggiatrice che deve essere capace di leggere la situazione e passare immediatamente la palla dentro alla lunga.

Nel giocare il pick and roll, e sapendo già che la squadra avversaria farà la scelta del cambio, è di fondamentale importanza dove viene giocato. Oltre alla spaziatura delle tre giocatrici non coinvolte nel pick and roll, che devono stare larghe e tenere l’area libera, sia per favorire la rollata della lunga, sia per l’eventuale 1c1 della piccola contro la lunga dopo il cambio sul pick and roll, è importante la distanza da canestro del pick and roll. Giocarlo troppo lontano dalla linea dei tre punti potrebbe portare la difesa a fare una scelta diversa dal cambio. Mentre se il pick and roll viene giocato vicino alla linea dei tre punti, o anche leggermente all’interno, questo potrebbe favorire a giocare negli spazi sia la lunga che resta accoppiata con la piccola e allo stesso tempo l’esterna nel giocare l’1c1 contro la lunga. Questo è un altro particolare fondamentale per la buona riuscita di un pick and roll contro una difesa che sceglie di cambiare sui blocchi sulla palla.

Tornando ai fondamentali in questa situazione sono importantissimi due dettagli. Il primo dettaglio da curare è quello per la palleggiatrice, con la quale bisognerà lavorare tantissimo sul passaggio ed ancor di più sul passaggio dal palleggio, stimolandola a passare la palla in maniera rapida, ma ovviamente curando il fondamentale in tutte le situazioni che verranno presentate dalla difesa (passaggio laterale, passaggio schiacciato, ecc.). Per la lunga invece il lavoro dovrà essere concentrato sui piedi e su come usarli nel blocco, nei suoi vari angoli, nella finta di blocco e nell’utilizzarli per andare a canestro. Saper muovere i piedi attraverso cambi di senso, di direzione ed anche negli arresti in avvicinamento a canestro, aiuterà sensibilmente la giocatrice ad equilibrare il proprio corpo in tutti i movimenti che siano per la ricezione o che siano per il tiro.

Precedentemente abbiamo parlato di fondamentali nel gioco spalle a canestro o nel cuore dell’area per una lunga, ma insegnare alla stessa lunga ricezioni in corsa per tiri da sotto (utilizzo degli arresti di forza, passo e tiro) ed anche ricezioni in mezzo angolo o in lunetta o sui gomiti della lunetta (nel caso di short roll o tagli flash verso la palla) aumenta sensibilmente la pericolosità della propria lunga.

Questa situazione di anticipo e lettura di un cambio difensivo su un pick and roll da parte dell’attacco è sicuramente avvantaggiata se il pick and roll viene giocato in velocità. Nelle situazioni più statiche invece il lavoro delle due giocatrici coinvolte nel pick and roll è lo stesso che abbiamo visto in precedenza per i blocchi lontano dalla palla, con il coinvolgimento degli altre tre compagne in caso di utilizzo di una sponda per migliorare un angolo di passaggio per dare la palla dentro o per far tornare la palla alla piccola rimasta accoppiata con la lunga e quindi poter ricevere la palla in movimento ed in velocità per attaccare la difesa.

Tattica e giocare con il tempo

Giocare contro i cambi difensivi è sicuramente una situazione che può diventare preferibile tatticamente per un attacco ed, una volta individuato che la scelta difensiva è quella di cambiare su un’uscita da un blocco o dopo un pick and roll, possono palesarsi per l’attacco scelte tattiche su come attaccare il cambio. Per esempio in una situazione di cambio su un'uscita con una lunga che resta accoppiata con una piccola, per la squadra in attacco potrebbe essere più utile tatticamente lasciare giocare l’1c1 e quindi chiamare un gioco per ricreare questa situazione. Viceversa per cercare di ottenre un vantaggio interno di una lunga vs una piccola si chiamerà un gioco per provocare il cambio ricercato.

Lo stesso vale per una situazione di pick and roll: l’attacco cercherà di giocare nei propri giochi per poter cercare dei vantaggi anche legati alle caratteristiche delle proprie giocatrici e della propria squadra.

Sicuramente giocare contro un cambio difensivo ad inizio azione o a fine azione è differente. Trovare un vantaggio con 16/14 secondi da giocare è sicuramente più facile differentemente da quando mancano 8/6 secondi. In un lasso di tempo molto ampio l’attacco può cercare il vantaggio con pazienza ed utilizzando con meno frenesia tutti i fondamentali e gli spazi per poter mettere la palla in mano alla giocatrice con maggior vantaggio. Negli ultimi 8/6 secondi dell’azione invece il fatto di dover cercare una conclusione in tempi rapidi fa perdere la lucidità all’attacco, ma ancor di più permette alla difesa di potersi adeguare, anche rischiando maggiormente negli aiuti e nelle rotazioni. Sicuramente in questo frangente la capacità individuale delle giocatrici diventa molte volte determinante per la ricerca del miglior tiro possibile. Anche se una squadra può sempre lavorare ed allenarsi a gestire entrambe le situazioni e costruire il proprio vantaggio, ma come detto bisogna allenarsi per gestire la situazione tecnica, tattica e la situazione di stress causata dalla difesa avversaria.

L’argomento trattato non è assolutamente semplice come potrebbe sembrare. Si potrebbe pensare che giocare contro dei cambi difensivi possa essere un discorso di un 1c1 o una semplice collaborazione a 2, mentre invece il giocare di squadra in questa situazione è un elemento determinante per poter dare al proprio attacco la fluidità e la capacità giusta per attaccare e tirare a canestro. Ho provato a darvi degli elementi che credo siano fondamentali per poter giocare in situazioni di cambi difensivi e soprattutto con dei mismatch favorevoli. Credo sia di importante rilevanza il lavorare sempre con tutte le proprie giocatrici sull’uso e l’esecuzione dei fondamentali. E ribadisco il "sempre" perché credo che anche giocatrici evolute debbano lavorare quotidianamente sui propri fondamentali.

Come detto nell’articolo precedente, una difesa può lavorare con i cambi avendo a disposizione una squadra strutturalmente capace di poter cambiare in ogni situazione o nella maggior parte dei casi. Quando ci si ritrova ad attaccare una squadra strutturalmente omogenea e che non fa fatica a cambiare in difesa, è compito fondamentale dell’attacco trovare sempre soluzioni per mettere in difficoltà la difesa attraverso lo studio delle caratteristiche difensive delle singole giocatrici, ma anche attraverso l’organizzazione offensiva migliore per poter mettere in difficoltà l’assetto e l’equilibrio difensivo. L’utilizzo di giochi specifici e di conseguenza blocchi o movimenti offensivi contro una squadra ben organizzata difensivamente con i cambi sono particolari importanti e vanno allenati nei minimi particolari, senza però mai vietare alle proprie giocatrici di giocare con le proprie capacità individuali. La parola "vietare" potrebbe essere forte, ma capita spesso che si vieti alle proprie giocatrici di utilizzare le proprie attitudini tecniche e fisiche per favorire un contesto più amppio di squadra. Credo per esperienza personale che, nella costruzione di un gioco offensivo di squadra, debba essere data uguale importanza al lato individuale e al lato di squadra e che mettendo tutto insieme si possa così costruire il proprio gioco.

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Coach napoletano classe 1984 con esperienze nel settore maschile e femminile.
Formato nel settore giovanile maachile Vivibasket-Basket Napoli ha vissuto importanti esperienze in diverse regioni oltre che in Campania e nel settore femminile ha collezionato le più significative esperienze della sua carriera.
Capo Allenatore e salvezza conquistata in A1 femminile a Battipaglia, dove ha anche vinto uno scudetto giovanile under 20 femminile, attualmente è Capo Allenatore in Serie A2 femminile a Civitanova Marche collaborando alla gestione della squadra con coach Donatella Melappioni.
Nella sua esperienza nel femminile ha disputato da assistente allenatore della nazionale italiana anche un europeo under 16, conquistando il bronzo, ed un mondiale under 17.