Costruire una difesa di squadra sul post basso

Seconda parte sulla difesa del post basso dedicata alla difesa di squadra, con progressione didattica.
Costruire una difesa di squadra sul post basso

L’altro cardine imprescindibile, per quanto mi riguarda, per una efficace difesa del Post basso (e per ogni altro aspetto difensivo: P&R, uscite, etc.) è il “lavorare prima”!

Questo significa una grande applicazione non solo del difensore del post basso (con il lavoro visto precedentemente), ma di tutti i difensori. Beh che grande banalità, vero? Forse sì! Ma onestamente penso sia sempre meglio non dare niente per scontato e che siano i dettagli, oltre alla voglia di sacrificarsi in 5, a fare la differenza in difesa. Non si può pensare di dare l’attaccante più pericoloso al nostro miglior difensore e aver risolto il problema: non funziona così, almeno non per me. 

Cominciamo quindi a vedere come lavorare “di squadra” e per vederlo penso sempre che una progressione didattica corretta possa aiutare sia noi, sia soprattutto la squadra nell’apprendimento dei concetti.

Certo, più si allenano gruppi “evoluti” e più possiamo azzardarci nell’innalzare il livello di difficoltà e magari partire già da situazioni più complesse. Questo dipende sempre da noi e dalla nostra capacità di capire che gruppo di giocatori stiamo allenando per poter proporre loro adeguate progressioni (non creare frustrazioni in gruppi molto giovani o meno dotati, “cestisticamente parlando”, e non creare noia in gruppi esperti o molto avanzati, devono essere sempre un pensiero CENTRALE nell’allenatore).

Prima di proporvi alcuni esercizi che vanno dal 2vs2 al 4vs4 (nella terza parte vedremo anche il 5vs5) vorrei fare delle premesse:

  • Tutti gli esercizi proposti sono sulla situazione di cross screen, ma  possono essere tranquillamente usati senza il blocco, dando indicazioni ai nostri difensori su come difendere il taglio. Penso, ad esempio, a un allenamento di settore giovanile di gruppi under 15 o inferiori. 
  • Per semplicità mostrerò sempre la situazione di cross screenpiccolo per lungo”, ma tutti gli esercizi sono pensati per dare una doppia scelta all’attacco: la difesa del cross screen non cambia anche nel caso di blocco “lungo per piccolo”. La differenza starà “solo” nel chiedere al difensore del piccolo di andare 4/4 davanti e al difensore del lungo di fare “area”.
  • La difesa del cross screen che vado a proporre è “una delle”, non “la” difesa. Ne esistono ovviamente altre, tutte molto efficaci e logiche e che ho io stesso usato varie volte. 

2vs2 

Assistente con la palla e Coach nello “smile”, piccolo contro piccolo tacca colorata sinistra dell’attacco, lungo contro lungo tacca colorata destra (diag. 15). “A” batte la palla a sinistra, segnalando che l’attaccante sul post basso sinistro può iniziare lo smarcamento per ricevere in ala (se avesse battuto la palla a destra si sarebbe smarcato l’attaccante relativo, ma ho spiegato sopra che facciamo vedere solo un lato). Non concedere una facile ricezione o addirittura negarla (vedi esercizio di 1vs1 del precedente articolo su come anticipare), darà già un primo sintomo di qualità alla nostra difesa!

Una volta che 2 riceve e, avendo fatto di tutto perché non riceva con il perfetto allineamento (diag. 16), ma magari uno o due metri fuori dei 3 punti (diag. 17), 5 ha l’autorizzazione a smarcarsi, usando il cross screen di C, verso il post basso sinistro (diag. 18). X5 dovrà staccarsi verso la palla, evitare il blocco passando sopra, correre più velocemente possibile per riaccoppiarsi con 5 e mettere in pratica tutto il lavoro svolto nell’1vs1. 

Con la palla che arriva a 5, X2 dovrà posizionarsi a circa metà strada e fare delle finte difensive per far “pensare”  l’attaccante con la palla (diag. 19). Importante che X2 non perda visivamente il suo attaccante, esponendosi al rischio di un taglio per un facile canestro (diag. 20).

N.B.: l’attacco avrà palleggio limitato! Uno per l’esterno (due se volete incrementare la difficoltà per la difesa). Due/tre per il giocatore di post-basso.

3vs3

Assistente nello “smile”, aggiungiamo una terza coppia (nell'esempio pratico io metto piccolo contro piccolo, ma potete decidere voi per lungo contro lungo) nel cerchio di metàcampo allo schieramento precedente (diag. 21)

X1 consegna la palla a 1 il quale inizia il gioco scegliendo il quarto di campo dove giocare (il sinistro in questo caso, non sto a ripetere il perché, diag. 22), avendo le seguenti limitazioni:

  • Può solo passare la palla (per incentivare la pressione). Se nel corso del possesso riceverà nuovamente la palla, ovviamente, potrà concludere (lo scrivo perché  è SEMPRE la domanda che arriva un istante dopo che abbiamo spiegato l’esercizio e SEMPRE dal giocatore più esperto, sigh!).
  • Non può cambiare quarto di campo (per incentivare l’anticipo del passaggio di entrata).
  • Una volta che 1 effettua il passaggio di ingresso a 2, 5 è autorizzato a smarcarsi usando il cross screen di A (diag. 23).

Le indicazioni per la difesa, a questo punto, sono le stesse di prima, ma dobbiamo pensare che con la palla dentro, adesso 2 può/potrebbe collaborare con 1 eseguendo uno split (diag. 24). Solitamente sono un allenatore che ama cambiare, ma sullo split in genere metto la regola che “ognuno sta col suo” perché temo il “blocco e giro” al ferro di 2 (diag.25).

N.B.: ricordarsi di, dopo il passaggio di ingresso, limitare il palleggio all’attacco.

N.B.2: questo 3vs3 non deve essere necessariamente su metà campo, ma anche - per darvi un’idea in più - a tutto campo. Ipotizzando un allenamento con 12 giocatori (è l’ideale, lo so), possiamo fare due squadre di 6 giocatori da suddividere in 2 terzetti ciascuna. A questo punto facciamo giocare 3vs3 “metà-campo + 1 campo” Bianchi vs Neri e la prima squadra che arriva a 12 punti vince. Nella prima metà campo eseguiamo l’esercizio visto, la difesa potrà poi attaccare in contropiede una volta venuta in possesso della palla (io in genere do indicazione di giocare “senza rimessa” in caso di canestro subìto, per incentivare anche la transizione difensiva).

4vs4

Togliamo l’Assistente e aggiungiamo una coppia alla linea del Tiro Libero. X3 spinge 3 su un lato per non dargli la doppia scelta subito dopo che X1 ha consegnato la palla a 1, il quale (come in precedenza) potrà entrare nel gioco palleggiando, ma senza poter concludere (diag. 26). 

3, una volta ricevuto da 1, attiverà la collaborazione di cross screen tra 2 e 5 (diag. 27): la difesa di X5 sarà la stessa vista in precedenza, ma importante capire come verrà aiutato da X2. 

X2 infatti, dovrà aiutare il compagno eseguendo un “bump” o “bodycheck” difensivo. È fondamentale che questo “bump” venga eseguito nel proprio cilindro e al livello del blocco (diag. 28). Eseguirlo troppo indietro rispetto al blocco (diag. 29) darebbe un doppio svantaggio: 

  • Non aiutare correttamente il proprio compagno, anzi probabilmente costringerlo a fare più strada.
  • Essere in grande ritardo (e probabilmente con angolo sbagliato) sul proprio attaccante.

Una volta che la palla sarà andata dentro, 3 e 1 potranno eseguire uno split, mentre 2 andrà in angolo sul lato debole facendo assumere a X2 la posizione difensiva corretta (secondo me con un piede dentro e uno fuori dall’area dei 3”).

N.B.: il limite di palleggio da qui in avanti può essere tolto e far crescere la difficoltà per la difesa, che però adesso è composta da 4 giocatori e può coprire più campo.

N.B.2: anche in questo caso si può trasformare l’esercizio in una competizione a squadre. Formiamo 3 quartetti (Bianchi, Neri, Rossi). Bianchi attaccano, Neri difendono, Rossi pronti sulla linea laterale. I Neri, per uscire dalla difesa devono recuperare la palla (recupero della difesa, persa dell’attacco, errore al tiro con conseguente rimbalzo difensivo) e concretizzare in contropiede. Se questo succede, vanno a riposarsi, i Bianchi vanno in difesa e i Rossi entrano in attacco. Nel caso in cui i Neri subissero canestro o non riuscissero a concretizzare in contropiede, rimarrebbero in difesa con i Bianchi che andrebbero a riposarsi, mentre i Rossi entrerebbero in attacco.

Qui finisce la seconda parte del mio intervento sulla difesa del post basso e, come anticipato, nella terza e ultima parte prendere in esame il 5vs5 e alcune situazioni più tattiche.

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Nato a Pistoia nel 1976.
Tessera di Allenatore Nazionale.
Attualmente Head Coach del Green Basket Palermo, Serie B girone A.