Giocare le doppie uscite

Creare vantaggio con le "Floppy Action".
Giocare le doppie uscite

Le prime versioni si sono viste in Italia a metà degli anni ’90, utilizzate dalla Fortitudo Bologna per Vincenzo Esposito e dall’Olimpia Milano per Antonello Riva. Scariolo ha continuato ad usarlo nelle sue esperienze europee successive ed è ancora presente nei playbook di diverse franchigie NBA.

L’idea è di dare due possibilità all’esterno più pericoloso di crearsi un vantaggio, sfruttando un blocco diagonale posizionato sulla tacca grossa del tiro libero.

La sua semplicità permette anche di usarlo come strumento didattico a livello giovanile, sia per l’attacco che per la difesa, quando il gruppo è pronto ad affrontare il tema dei blocchi. Possiamo insegnare, ad esempio, la lettura di curl e fade per il bloccato, cambiare l’angolo di blocco per il bloccante e migliorare la linea di passaggio per il passatore. Di conseguenza, spiegheremo alla difesa come inseguire, tagliare un blocco ed effettuare un closeout, un bump e l’importanza di mettere pressione sulla palla.

Le caratteristiche dei giocatori, le relative contromisure difensive e la necessità di renderlo più dinamico hanno portato alla nascita di numerose varianti ed evoluzioni, vediamone alcune:

L'uscita di 2 viene usata come esca, il vero obiettivo è di servire 5 (#1). Se X5 è costretto a fare un bump, per 5 sarà più facile prendere una posizione vantaggiosa; 2 deve leggere questa situazione e ricevere con l’allineamento corretto.

Situazione usata dai Pelicans per Anthony Davis, anche con 2 che libera lo spazio (#2) per una ricezione esterna di 4 (#3).

Altra possibilità per servire 5: 2 forza il ricciolo (#4) e blocca orizzontale per 5 (#5), 4 si apre per servire 5. Soluzione più macchinosa ma che toglie a X4 la possibilità di aiutare.

2 gioca un pick&roll con il bloccante lontano (#6 e #7): la difesa è costretta a contenere se X5/X2 accumulano ritardo sul movimento precedente.

Pick&pop del 4 tiratore verso l’angolo vuoto (#8).

2 blocca per 4 che sfrutta uno stagger con 5 secondo bloccante (#9).

2 sceglie se sfruttare un blocco singolo su un lato o doppio sul lato opposto (#10).

Partenza con un handoff tra 1 e 3, nel caso in cui vogliamo coinvolgere 1 nelle uscite o se 3 è un passatore migliore (#11). questa soluzione, così come un “boomerang" (passaggio di ritorno) serve anche a togliere pressione, non avendo il palleggio aperto. Una situazione molto simile è stata usata da Golden State con Curry/Thompson/Durant.

Partenza a “diamante” con 3 che riceve un flare da 4 (#12), anziché semplicemente uscire opposto a 2; soluzione banale ma che ci fa tornare ai concetti didattici esposti prima: allontanamento, angolo di blocco e miglioramento della linea di passaggio.

Situazione abbastanza comune a livello scolastico statunitense: 5 fuori con il taglio delle due ali che diventano i due bloccanti. I due bloccati restano ognuno sul proprio lato (#13) o si scambiano incrociando sotto canestro (#14), anche con un blocco/velo. Quest’ultima possibilità diventa un “triplo stagger” ed era usata dai Miami Heat con Ray Allen, bravissimo anche a sfruttare solo il primo blocco e tornare nell’angolo di partenza.

La durata abbastanza breve rispetto ai 24” ha portato diversi allenatori a prevedere una continuità successiva, oppure ad arrivare alla collaborazione in maniera dinamica da altri set di partenza.

Ti è piaciuto? Condividilo!

Postato da Niccolò Zappetti

40

Nato a Milano nel 1981, tessera di Allenatore.
Attualmente vice allenatore in A2 femminile, capo allenatore U16 élite ed U13