Guida alla 4 Out Motion Offense di Villanova. Parte I

I segreti dell'attacco di coach Jay Wright sono oltre il banale X&O.
Guida alla 4 Out Motion Offense di Villanova. Parte I

La pallacanestro dei Villanova Wildcats è una delle più inconfondibili del college basket per mano di coach Jay Wright e della sua 4 Out Motion Offense.

Da oltre 20 anni saldamente sulla panchina di ‘Nova, coach Wright è stato l’artefice dei 2 titoli NCAA vinti, di 16 apparizioni al torneo NCAA e di 4 Final Four conquistate, l’ultima delle quali appena disputata, con i Wildcats sconfitti dai futuri campioni di Kansas.

A Villanova, sobborgo di Philadelphia sede dell’Università, Wright ha installato uno dei sistemi di gioco più efficaci del college basket, predicato su quello che viene definito “drive and space”.

La pallacanestro del coach pluridecorato, assistente anche di Team USA, è incentrata sul costante utilizzo di quintetti piccoli composti da almeno tre se non quattro guardie, talvolta addirittura osando quintetti senza lunghi di ruolo. La versatilità è una delle chiavi dell’attacco di coach Wright che vuole sempre in campo cinque giocatori in grado di attaccare il canestro, lunghi in grado di uscire sul perimetro per allargare il campo e guardie capaci di giocare spalle a canestro.

Villanova non ha stelle di prima grandezza ma sceglie giovani prospetti su cui investire nel tempo e che calzano a pennello nel sistema di gioco: ad esempio Mikal Bridges e Donte Di Vincenzo, oggi solidi giocatori NBA, nell’anno del primo titolo erano ai margini della rotazione, poi sono diventati le colonne portanti della squadra. Jalen Brunson nel 2016 era in quintetto ma con responsabilità ridotte mentre nel 2018 era il cannoniere dei ‘Cats e venne inserito nel primo quintetto All-NCAA. Nel 2018 a roster vi erano anche Collin Gillespie e Jermaine Samuels come comprimari, fino a oggi i leader della squadra che ha raggiunto le Final Four nel 2022. Un ricambio generazionale continuo che permette ogni anno ai Wildcats di presentarsi ai nastri di partenza come una delle pretendenti al titolo finale, con uno dei migliori attacchi e una delle migliori difese della nazione.

Fondamentali

Il segreto dei Wildcats ha radici ben più profonde del loro X&O. Ciò che rende diversa la pallacanestro di Villanova rispetto alle altre è che il sistema offensivo di Jay Wright è una "cultura" piuttosto che un insieme di movimenti, un tramite attraverso il quale forgiare le abilità dei giocatori: il pedigree di un giocatore che esce da Villanova è quello di essere pronto a giocare a basket in ogni contesto.

Ecco alcuni dei concetti offensivi chiave che insegnano a ‘Nova:

  • “Catch to Shoot”. Il primo pensiero di un giocatore che riceve lo scarico è tirare.
  • “Fake to dribble”. Ogni penetrazione nasce dopo una finta di tiro.
  • “Driving to score”. Si attacca il canestro per segnare poi per passare.
  • “Two feet off”. I giocatori di ‘Nova non fanno mai le cose in salto, ma mantengono il controllo e agiscono con i piedi a terra.
  • “Get ball alive”. In penetrazione tenere vivo il palleggio è prioritario qualora non ci fosse la possibilità di andare a canestro. 
  • “Bully finish”. Ovvero riuscire a finire al ferro con contatto ed in equilibrio.
  • “Space & Second cut”. Restare spaziati e/o tagliare per creare spazio o vantaggio durante una penetrazione.
  • “Move & Fill”. Per ogni giocatore che si muove, un altro deve rimpiazzare la posizione lasciata vuota.

Questi concetti rendono la pallacanestro dei Wildcats relativamente semplice ma tremendamente efficace, che offre ai giocatori grandi libertà di movimento ma richiede un corretto uso dei fondamentali individuali tra cui:

  • Posizione fondamentale. Non vedrete mai un giocatore di ‘Nova alto sulle gambe. Sono SEMPRE “pronti” e “bassi”.
  • Footwork. Ricevere con i piedi sempre a canestro, fermarsi in equilibrio, arresti a aprire o a chiudere, uso del perno in situazioni di partenze in palleggio o in forte pressione a palleggio chiuso.
  • Pronti a tirare. Ricevere con il polso carico e sempre in posizione per tirare, occhi rivolti al canestro per mirare e al tempo stesso scansionare il campo.
  • Uso delle finte di tiro. Su ricezione usare le finte se non c’è tempo e spazio per tirare, altrimenti TIRARE. Per fare questo i giocatori di ‘Nova sono allenati a portare su il pallone restando bassi con le gambe. Se il difensore abbocca sono pronti ad attaccare in palleggio.
  • "Jump stops". Arresti a un tempo a seguito di una penetrazione se non c’è spazio per arrivare fino in fondo potendo usare entrambi i perni per tirare (passo a tiro o palleggio-arresto-tiro con contatto) o disimpegnarsi in modo più efficace del pallone.
  • "Stride stops". Arresti a due tempi piede esterno-piede interno, stessa mano (di palleggio) stesso piede (Stride stops) se lanciati a canestro con difensore a contatto, per avere equilibrio in situazioni dinamiche, quindi evitare infrazioni di passi  sfondamenti, e “girare” sul perno per un tiro più efficace o uno scarico.
  • Arresti di potenza. Se un giocatore punta il ferro e vede arrivare un aiuto cercare tiri a “due piedi” invece che a “un piede”, per avere maggiore equilibrio in traffico e assorbire i contatti. 
  • "Barkley e Nash move". Due concept usati per tenere il palleggio vivo, per proteggere il pallone e disimpegnarsi in traffico.


La 4 Out Motion Offense

Definiti i fondamentali (concettuali e tecnici), andiamo ad analizzare 4 Out Motion Offense di Villanova.

“Non vogliamo essere perfetti, vogliamo giocare giocare insieme, spaziarci correttamente, muovere il pallone e creare opportunità per attaccare il canestro.” 

Dice Jay Wright racchiudendo in una sentenza l’intera filosofia della sua pallacanestro.

“Non essere perfetti” significa essere imprevedibili piuttosto che precisi anche a costo di qualche sbavatura, scendere a patti di poter sbagliare ma essere in grado di reagire. 

“Giocare insieme” ovvero condividendo il pallone che nell'attacco di Villanova viaggia a mille all'ora.

“Spaziarci correttamente” ovvero muoversi (o stare fermi) per creare o mantenere costantemente buone spaziature che permettono di far funzionare le cose. E’ un punto chiave questo per il coach, che ad esempio considera un taglio che ingolfa l’area o comprime gli spazi un errore più grave di un giocatore che si dimentica di fare un blocco.

“Attaccare il canestro” è lo scopo attorno a cui girano le fortune dei Wildcats. Il canestro si attacca tenendo sempre sotto assedio la difesa con la possibilità che ogni movimento di palla termini con un tiro da fuori (catch to shoot) e/o creando quelli che a Villanova chiamano i “random drives” ovvero linee di penetrazioni a canestro che si aprono in reazione a letture della difesa (ad esempio difensore che salta a una finta).

L’allineamento iniziale della 4 Out Motion Offense di Villanova prevede due giocatori in angolo (Wings, 2 e 3 nei diagrammi), due giocatori in posizione di guardia (Slots, 1 e 4 nei diagrammi) e un giocatore interno (Post, 5 nei diagrammi) che può occupare il post basso lato debole o lato forte (frame 1). Ogni giocatore deve restare correttamente spaziato per non trovarsi mai troppo vicino a un compagno o alla palla.

I quattro giocatori perimetrali sono intercambiabili e sono spesso quattro esterni puri tutti capaci di tirare o attaccare il ferro. Se ci fossero in campo due lunghi di ruolo (o come spesso accade un "lungo e mezzo", uno gioca in post basso (5) lato forte, l’altro gioca in guardia lato debole (4), si deve mantenere sempre un allineamento diagonale tra i lunghi e questi sono intercambiabili tra loro (frame 2). Il giocatore interno può essere un bigman di ruolo o un esterno fisicato. Non è peregrino vedere battagliare in post basso una guardia.

E’ paradossale in una squadra a forte trazione perimetrale che gioca anche con cinque piccoli, ma per Villanova il giocatore di post basso riveste un ruolo fondamentale (frame 3): nell’attacco di Jay Wright un giocatore valido spalle a canestro deve giocare in "Primetime", ovvero sulla “prima tacca” del tiro libero per essere attivo all’interno dell’attacco, avere a disposizione il centro e il fondo nell'1c1 e nel gioco senza palla. Se il giocatore interno non è un efficace giocatore spalle a canestro gioca in quello che chiamano “The Porch Spot” ovvero sulla linea di fondo, dietro il tabellone. Il giocatore “in the porch” vede tutto il campo e diventa una minaccia muovendosi dietro la difesa, talvolta giocando di rapina o per ricezioni flash in post basso.


Pass & Cut rules

Dal setup iniziale, i giocatori perimetrali si muovono rispettando alcune regole essenziali:

Su ogni passaggio guardia-guardia (frame 4) chi passa si scambia/blocca (interchange) con il giocatore in angolo.

Su ogni passaggio guardia-ala (frame 5) chi passa taglia a canestro uscendo sul lato debole (thru cut). Il taglio non deve essere profondo per non interferire con la spaziatura del post basso, ma intersecando nella corsa il gomito alto della zona. Gli altri due giocatori dietro il passatore rimpiazzano per ripristinare le posizioni.

Su ogni passaggio ala-guardia (frame 6) si resta fermi (stay) e si gioca per ribaltare velocemente la palla (extrapass) con un successivo passaggio guardia-guardia.

Il giocatore interno collabora in questo modo:

Sui passaggi guardia-ala se non è già posizionato sul lato forte (frame 7) taglia sotto canestro per giocare in primetime o in the porch sul lato della palla (frame 8).

Sui passaggi guardia-guardia, se è posizionato sul lato forte tiene la posizione provando a forzare una ricezione interna o a impegnare la difesa (frame 9). Se è posizionato sul lato debole prova a rubare con un tagliafuori offensivo a centro area (duck-in) oppure tagliare sulla linea di fondo per cambiare lato in opposizione alla palla (frame 10)

Se in campo vi è un solo lungo, questo mantiene la posizione interna (primetime o porch, lato debole o lato forte) ed "esce" solo in caso di penetra e scarica o per bloccare. Se gioca insieme a un altro lungo, può scambiarsi la posizione interna con il pariruolo secondo il dogma per cui i due lunghi devono mantenere un allineamento diagonale alto/basso (frame 11).

Se il pallone finisce in post basso, chi riceve gioca 1c1 con l'obiettivo di andare a canestro. La regola è: si attacca il fondo per andare a canestro, si attacca il centro per esplorare e coinvolgere i compagni. Sul lato forte si gioca uno split con il giocatore più vicino sul lato forte (frame 12).

Sul lato debole il secondo lungo (o il facente funzioni di secondo lungo) taglia a canestro (frame 13) senza invadere lo spazio di 5 (Post-Rip). Se non riceve per rubare è in posizione ideale per andare a rimbalzo offensivo o giocare contro le rotazioni difensive e su ribaltamento è invece in posizione vantaggiosa per sigillare il proprio difensore (frame 14) e ricevere (Post-Rip-Skip-Seal).

Filmroom


Drive & Kicks rules

In caso di penetrazione le regole da seguire per far collaborare i giocatori sono molto simili a quella della Dribble Drive Motion. Ogni giocatore, in qualsiasi posizione perimetrale, ha facoltà di attaccare il canestro sul centro o sul fondo, gli altri giocatori devono collaborare per fargli spazio.

Per le penetrazioni del giocatore in guardia (frame 15) le regole sono:

  • Behind. Rimpiazzo dietro la palla (passaggio in sicurezza).
  • Stay. I due giocatori in angolo restano fermi nelle loro posizioni, eventualmente si spaziano ulteriormente facendo un passo verso la linea di fondo.
  • Middle. Post basso che gioca in opposizione.

Per le penetrazioni del giocatore in angolo (frame 16) le regole sono:

  • Behind. Rimpiazzo dietro la palla (passaggio in sicurezza).
  • Drift/Opposite. Linea di passaggio davanti la palla del giocatore in angolo lato debole.
  • Middle. Post basso che gioca in opposizione.
  • Point. Rimpiazzo in punta per scarico.

Le priorità in ordine sono: 

  1. andare al ferro con la palla.
  2. cercare il giocatore in mezzo.
  3. scaricare al giocatore che segue la penetrazione.
  4. scaricare in punta.
  5. cercare il passaggio in sicurezza.

Nell’attacco di Villanova, sono privilegiate le situazioni di penetrazione del giocatore in angolo, specialmente se la palla circola velocemente sul perimetro o a seguito di un penetra e scarica. Sono situazioni di forte stress difensivo (closeout in spazi larghi ad esempio) che aprono i vantaggi più ampi per l’attacco.

Ogni volta che un giocatore che attacca il canestro ferma il palleggio (jump e stride stops) o lo tiene vivo per disimpegnarsi (barkley e nash move), quindi in un contesto emergenziale a “giochi rotti”, Villanova utilizza il concetto di “second cut”, ovvero un taglio a canestro non predeterminato a rubare (ad esempio da backdoor), a facilitare uno scarico (drift) o a muovere la difesa che avviene mentre è in atto (all’inizio, mentre o alla fine) una penetrazione (frame 17).

Filmroom

Fine della prima parte, qui la seconda.

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Postato da David Breschi

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Graphic & WebDesigner.
Allenatore di base.
Scrive di NBA per @lUltimoUomo.
Will Ferrell & John Belushi lover.