Letture e sviluppo dell'Iverson Cut della Givova Scafati

Per sfruttare le grandi capacità di lettura nel gioco senza palla di David Logan.
Letture e sviluppo dell'Iverson Cut della Givova Scafati

Una delle situazioni di attacco più proposte, sia in campo europeo che al di qua del mondo, è l'Iverson cut, collaborazione che prevede un attraversamento da parte di un esterno che sfrutta uno stagger in allontanamento portato da due lunghi, piazzati sui due gomiti, generando un isolamento per il piccolo. Da qui ci sono innumerevoli possibilità di letture e di sviluppo.

Il suo nome è dovuto al fatto che era molto utilizzata dai Philadelphia 76ers di Larry Brown per mettere Allen Iverson nelle migliori condizioni di giocare 1c1.

In Italia, una squadra che gioca tanti Iverson è la Givova Scafati (che può annoverare nelle sue fila, un maestro nel gioco senza palla come David Logan), che non si limita ad eseguire passivamente ma prova a prendere vantaggio dalle scelte difensive avversarie.

In questo caso il difensore sbatte nel primo blocco ed è in ritardo consentendo a Logan un tiro pulito.

Lo sviluppo del gioco è abbastanza semplice: la guardia (quasi sempre Logan) attraversa, prendendo i due blocchi e va in ala (precedentemente liberata dall'altro esterno che va in angolo opposto);

se non c'è possibilità di 1c1, si gioca un pick and roll laterale con angolo vuoto (per avere possibilità maggiori di giocare anche reject) con 4 o con 5 ( scelta che varia a seconda del piano partita).

Mascolo, dopo aver inseguito sull'Iverson, si preoccupa di difendere il fondo per la finta di partenza sul fondo di Logan e sbatte nel blocco di Butjankovs, concedendo un tiro da 3 aperto al “Professore”.

Se dal blocco sulla palla non nasce alcun vantaggio, la palla ritorna al play che si prende un pick and roll ad uscire (step-up) con l'altro lungo. A seconda di chi fa il primo o il secondo blocco e delle scelte difensive, si aprono diverse letture sia sul roll che sul pop.

Imbrò non prende vantaggio né dall'Iverson né dal pick per lo show di Kravic, la palla torna al centro da Stone che gioca un pick and pop con Pinkins. La difesa cambia in ritardo e il 4 di Scafati ne approfitta attaccando il recupero di Gudmundson.

Quello che però, a mio parere, è più interessante è come Logan non giochi meramente per eseguire, ma provi a trarre vantaggio, guardando ciò che fa la difesa, che spesso sceglie di negare l'attraversamento.

Qui il 40 vede che Harper di Tortona è preoccupato solo di negare i blocchi e c'è la linea di taglio libera, così va in backdoor per appoggiare comodamente.

Stessa scelta difensiva di Freeman di Venezia, ma la presenza di Rossato sotto canestro non consente il backdoor. Logan prende il blocco da sotto e torna indietro, facendo sbattere il suo difensore e potendo giocare un 1c1 con un quarto di campo libero.

Stessa idea di negare, Logan legge e non sfrutta l'iverson, ma va in angolo, prendendo vantaggio grazie al suo “muovere la testa” che disorienta Kruslin, e potendo tirare con spazio.

Se la guardia che attraversa non riesce a ricevere, Scafati coinvolge il lungo lato forte che si apre, riceve e riconsegna la palla al playmaker.

Subito dopo questa azione che serve a non far ristagnare troppo la palla, il pivot porta un blocco a scendere (Pin-down) per Logan, per poi terminare con un pick verso il fondo tra i 2.

Tutta la maestria di Logan nel gioco senza palla in questa azione.

Anche qui la maggior parte delle difese sceglie di negare il blocco a scendere e la squadra di Sacripanti riesce a trovare una contromossa: infatti il lungo cambia angolo di blocco (flip the screen) e Logan esce in ala opposta, sfruttando anche l'altro lungo come posto di blocco.

Thompson cambia angolo di blocco e Logan esce sul lato opposto, da questi due blocchi nasce un isolamento sul quarto di campo per la guardia, obiettivo dell'Iverson per Scafati.

Il movimento dell'altro esterno è fondamentale sia per liberare il quarto di campo, sia perché può sfruttare le attenzioni che sono attirate dall'ex Sassari, prendendo un blocco a 45° dal lungo che aveva settato il primo blocco dello stagger.


Spissu nega il blocco a Logan che va dall'altro lato; Watt è attratto solo dalla guardia ex Treviso e quando Pinkins blocca per Mian, si genera un 2c1 che viene sfruttato dal 4 americano che si apre dopo il ricciolo dell'esterno italiano.

Tutte queste sono solo alcune delle opzioni che possono nascere da una collaborazione come l'Iverson e con uno sviluppo “semplice”: quello che però è importante sottolineare è come la squadra dell'ottimo coach Sacripanti, cerchi sempre di giocare sulle scelte della difesa e non si limiti solo ad eseguire in automatico.

Il talento di Logan e soprattutto la sua capacità di leggere i vantaggi sui blocchi e di usare dei fondamentali senza palla, come lo “stop and go” o anche il solo muovere la testa (che trae sempre in inganno il difensore), rende sicuramente tutto ciò molto più efficace.

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Postato da Ciro Abete

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Napoletano, studente di ingegneria informatica, assistente allenatore del Portici 2000 (Serie C silver Campania).