Teoria ed esercitazioni dell'1c1 fronte a canestro

Terza ed ultima parte dedicata all'1c1 dinamico.
Teoria ed esercitazioni dell'1c1 fronte a canestro

Questa è la terza ed ultima parte dell'articolo sull'1c1 fronte a canestro. Qui potete trovare la prima parte e la seconda parte.

1c1 DINAMICO

Nell’1c1 dinamico rientrano tutte le situazioni in cui NON ESISTE una soluzione di continuità tra il gioco con la palla e quello senza la palla e per cui sono richieste (come visto in precedenza) capacità di lettura rispetto alla ricezione (visione periferica) per poter effettuare delle partenze dinamiche (riconoscere il piede perno). 

E proprio dall’uso del piede perno dobbiamo partire per analizzare le situazioni di 1c1 in movimento. Con l’avvento del "passo 0" è cambiato il concetto di arresto: in situazioni dinamiche infatti il primo piede che tocca terra nella presa della palla è il passo 0 che non conta come primo appoggio. Per questo ipotizzando una ricezione in ala sarà possibile con una ricezione interno-esterno incrociare sia sul centro che sul fondo. Come potete notare il regolamento ha favorito lo sviluppo di un gioco più veloce, a beneficio delle situazioni di 1c1 dinamico.  

La partenza incrociata in questo contesto (ancor più di prima) diventa più utilizzata ed efficace rispetto a quella omologa. E' importante aggiungere l’importanza della scelta d’uso del piede perno, sia per partire ma anche per passare la palla: in situazioni in cui la difesa è a stretto contatto, l’arresto ad aprire o esterno-interno favorirà la ricerca di uno spazio da cui poter giocare l’1c1 mentre con spazio durante la ricezione sarà possibile effettuare un arresto a chiudere interno-esterno. La capacità di anticipazione nella scelta del piede perno è fondamentale in quanto durante la ricezione, tramite la visione periferica, l’attaccante dovrà sapere quale perno utilizzare in funzione dello spazio. Possiamo aprire una breve parentesi per dire che la scelta del piede perno durante la ricezione deve essere funzionale non solo allo spazio per l’1c1 ma anche per l’eventuale passaggio: guardare l’area per capire come passare la palla al post passo (esempio) già vedendo dove quest’ultimo è difeso (sul braccio interno o su quello esterno). Vedere le cose un attimo prima che accadano risulta in ambo i casi elemento decisivo (diagrammi #36 e #37).

Esercizio 1 

I giocatori eseguono un autopassaggio (#38), 1c0 e conclusione (si può eseguire arresto ad aprire o a chiudere, soluzione di tiro a scelta del coach). In seguito verrà aggiunto un difensore per lato (#39) che segue l’autopassaggio e indirizza verso uno spazio certo l’attaccante, infine nell’ultima fase arriveremo all’1c1 agonistico. 

Esercizio 2

Nell’esercizio i giocatori sono divisi in due file ala-angolo, il giocatore in angolo esegue un passaggio al compagno in ala e sprinta per ricevere, il giocatore in ala dopo aver ricevuto la palla la lascia cadere e decide se rimane a "murare" la risalita del giocatore in angolo (#40), consentendogli di attaccare sul fondo, oppure con un giro dorsale (#41) sceglie di concedere il centro (#42). L’attaccante dovrà riconoscere il giusto spazio da attaccare. Dopo una prima parte guidata il difensore recupera al primo palleggio dell’attaccante e si gioca 1c1 in recupero, nell’ultima fase giocheremo 1c1 con l’appoggio, il difensore parte girato di schiena (#43). 

Esercizio 3

Nell’esercizio vogliamo continuare a lavorare sulle partenze e sul concetto di lettura dello spazio. In una prima fase lavoreremo 1c0 con il compagno in fila dietro che passa la palla lob in ala mentre il primo esegue footwork (#44), appena quest’ultimo vede partire il pallone sprinta per prendere strappare e partire (lavoro anche su reattività e rapidità). L’inserimento della difesa prevede il difensore che lancia la palla (come da diagramma #45) e per difendere deve obbligatoriamente girare intorno ad un cono, l’attaccante legge lo spazio. L’1c1 agonistico verrà giocato con il difensore che dopo aver passato la palla in ala andrà a mettere un piede in area per poi recuperare (#46). 

Esercizio 4

Nell’esercizio 4 il giocatore in angolo passa al coach in posizione di guardia e corre a ricevere la palla in ala per penetrare (#47), esegue 2 palleggi attaccando dopo di che arretra in palleggio, usa perno ad aprire a compasso ed esegue un nuovo passaggio al coach con la mano esterna, appena effettuato il passaggio (il coach posa la palla sulla sedia) sprinta per raccogliere la palla ed eseguire una nuova penetrazione (#48).

Nel diagramma #49 vediamo come con la difesa sarà possibile inserire una doppia lettura: infatti dopo il primo passaggio al coach il difensore sulla successiva ricezione decide se bucare l’anticipo o arrivare in ritardo in modo da dare uno spazio chiaro da attaccare, torna davanti all’attaccante e mette pressione sull’arretramento. Sul successivo passaggio al coach (#50) mentre l’attaccante corre a prendere la palla dalla sedia decide di girare intorno a quest’ultima verso l’interno o verso l’esterno (possiamo anche chiedergli di rimanere dietro la sedia concedendo come lettura il tiro). Nell’ultima fase inseriremo la tripla lettura, le due penetrazioni ed il coach dentro l’area che durante la penetrazione decide se rimanere fuori dal campo (soluzioni in avvicinamento) o entrare dentro l’area suggerendo una conclusione da fuori (pat) o in corsa floater-runner andando con la parabola sopra l’aiuto (#51). 

Esercizio 5

I giocatori sono disposti come nel diagramma #52, l’attaccante in ala passa la palla in punta (passaggio una mano e mezza laterale stessa mano stesso piede) ed esegue uno sprint in angolo (occhi sempre in visione della palla, non è una corsa frontale ma una corsa con rotazione del busto), riceve con arresto un tempo, finta il tiro, passa nuovamente la palla in ala (skipp-pass) e corre per prendere ricevere e penetrare (#53). 

Esercizio 6

1c1 con appoggio, il coach in punta riceve il pallone dal difensore, l’attaccante sprinta in ala per giocare contro il recupero del difensore che dopo il passaggio corre a difendere (#54). 

Esercizio 7

1c1 con appoggio, due giocatori in post basso ed il coach in punta, i giocatori eseguono footwork e quando il coach sposta la palla su un fianco è il segnale per l’attaccante sullo stesso lato per correre e giocare 1c1 contro il recupero (#55). 

Esercizio 8 

Il giocatore in angolo passa la palla al coach e corre per strappare la palla dalla sua mano esterna e concludere (#56). Nella seconda fase il coach terrà la palla sulla mano interna in modo da suggerire la lettura della penetrazione centrale, l’attaccante gira dietro l’allenatore per prendere la palla e attaccare il canestro (#57). In una terza fase il coach deciderà dove tenere la palla, se sulla mano esterna o su quella interna. 

Esercizio 9 

Situazione di 2c2 (#58) e 3c3 (#59) in cui il coach numera i giocatori in campo (esempio giocatore in post sinistra numero 1 e giocatore in post destro numero 2). L’allenatore ha la palla in punta ed al suo via gli attaccanti partono, con le precedenze date dal numero che gli è stato assegnato e con l’obbligo di non poter uscire sullo stesso lato. L’obiettivo di questo esercizio è giocare 1c1 con l’utilizzo degli spazi in relazione al movimento di un compagno e della palla.

Esercizio 10

Nel diagramma #60 vediamo una situazione di 3c3 in cui abbiamo due coppie in post basso attacco-difesa, una coppia in punta con l’attaccante che ha la palla e due coach all’incrocio dell’area con la linea di fondo campo. Quando uno dei due coach mostra la mano il difensore di riferimento al lato deve toccarla e recuperare, il giocatore in punta (la difesa sull’uomo in punta traccia solo le linee di passaggio per diventare agonistica successivamente) passa la palla per iniziare il gioco, chi riceve gioca 1c1 mentre il post lato opposto rimane pronto a collaborare (#61 e #62). L’inserimento di questo esercizio ci fa comprendere come dall’1c1 dinamico e dalla sua lettura del comportamento difensivo si ottenga immediatamente una lettura successiva. PRENDERE-MANTENERE-CONCRETIZZARE IL VANTAGGIO

Conclusioni

Per concludere questa prima parte legata all’1c1 è importante comprendere che senza formazione costante non potremo mai essere in grado di migliorare la nostra conoscenza, mettersi costantemente in discussione è la chiave della crescita.

FINE

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Postato da Gabriele Pardini

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Allenatore Nazionale, Istruttore Nazionale Minibasket, FIBA Coach e componente del CNA regionale Toscana.
Esperienza come responsabile di settore giovanile e Minibasket.
In categorie Senior capo allenatore dalla serie C SILVER e GOLD fino alla serie B.