L'utilizzo di Small-Sided Games nell'insegnamento della pallacanestro giovanile

Alla scoperta di questa metodologia legata alle situazioni di gioco.
L'utilizzo di Small-Sided Games nell'insegnamento della pallacanestro giovanile

Ultimamente si sente sempre più spesso parlare di SMALL-SIDED GAMES: una metodologia di insegnamento legata alle SITUAZIONI DI GIOCO molto usata nel calcio giovanile e negli ultimi anni utilizzata anche nella pallacanestro da tanti allenatori, anche nel minibasket!

Nel dire Small-Sided Games ci si riferisce semplicemente a “partite a tema”, che possono essere intese anche come esercizi di SITUAZIONI DI GIOCO in cui le dimensioni regolamentari del campo vengono ridotte o che utilizzano altri variabili come un diverso numero di giocatori e l'eliminazione (o la modifica) di certe regole.

Gli Small-Sided Games sono, a mio avviso, un modo molto utile e fruttuoso per trasformare tutte le qualità benefiche di un'attività sportiva in un allenamento produttivo, aggiungendo quell'elemento di divertimento e di gioco che è a dir poco fondamentale.

In particolare, le dinamiche all'interno di un campo da gioco più ristretto diventano conseguentemente più rapide, incrementando la densità del contatto e dell'azione sul campo (i partecipanti a una situazione di 3vs3, ad esempio, toccano il pallone mediamente 3 volte di più rispetto ai partecipanti a una partita tradizionale).

Come si usano gli Small-Sided Games?

Le componenti di DIVERTIMENTO e di GIOCO "incluse nel pacchetto" non sono semplicemente uno svago fine a sé stesso: quando un giocatore si diverte, è spinto ad imparare; la sua creatività è stimolata dalle condizioni DIVERSE del campo da gioco ridotto (o dal caos programmato di più coppie contemporaneamente nella stessa parte di campo), cosa che lo porterà ad elaborare strategie differenti.

Gli Small-Sided Games possono essere personalizzabili a seconda del numero di giocatori in azione, ma è importante tenere in proporzione le dimensioni del campo da gioco e il numero di partecipanti all'attività, in modo da poter creare le condizioni perfette per tutte le dinamiche, i vantaggi e le letture.

C’è chi li vede esclusivamente come situazioni di 3vs3 su ¼ di campo… io preferisco dargli un taglio più generico, legandoli a tutte situazioni di:

  • riduzioni di spazi
  • numeri diversi di coppie in campo
  • modifiche di regole o obiettivi tecnici

Personalmente li utilizzo per situazioni che vanno dall’1vs1 al 4vs4, sia nella fascia Esordienti, Under 13 che in U19. Mi piace dare libertà agli atleti di modificare la posizione iniziale di partenza, in modo da avere, in modo naturale e non costruite, angolazioni differenti nelle conclusioni a canestro.

Quali sono i vantaggi che mi stanno dando gli Small-Sided Games?

  • Semplifica il Gioco,
  • Evita le file,
  • Aumenta il numero di ripetizioni,
  • Rende AUTONOMI gli atleti nell’organizzarsi,
  • Tantissime possibilità di INSEGNAMENTO,
  • Maggiori possibilità di DECISIONI e DI LETTURE,
  • Crea spazi differenti ad ogni ripetizione,
  • Allena situazioni sia offensive che difensive,
  • E’ DIVERTENTE…perché E’ GIOCO!

Quali sono gli svantaggi degli Small-Sided Games?

  • Gli allenatori devono “ingegnarsi” per trovare nuove ed efficaci situazioni, insomma bisogna mettersi alla prova continuamente.

Nei giochi di 1vs1 mi piace avere due o tre 1vs1 contemporanei (in modo da attaccare gli spazi liberi) per avere altri parti del campo occupate e maggiore lavoro di più ragazzi contemporaneamente.

Successivamente aggiungo il “PRESO!”: i due (o tre) difensori presenti sul campo posso toccare un attaccante con palla che gli passa vicino (ma devono urlare “PRESO!”); questo migliora…
PER LA DIFESA: la visione periferica, il vedere palla e proprio uomo, e la prontezza difensiva.
PER L’ATTACCO: l’attaccare lontano degli aiuti, la visione periferica e aumenta la capacità di attenzione.

Vediamo alcuni spunti:

1VS1 AD INSEGUIRE! (diagramma 1)

2 file con palla nelle basi dell’area, 2 file senza palla fuori dai 3 punti in ala.
A con palla parte e sceglie di girare intorno a D dalla parte che preferisce (naturalmente palleggiando con mano lontana dalla difesa) appena D viene superato da A, può iniziare a difendere.

VARIANTI:

  • (diagramma 2) modificare la posizione di partenza di D fuori dai 3 pts (poi possono scegliere loro dove andare a mettersi e la distanza dal canestro) e il numero delle coppie presenti sul campo.
  • aggiungo il “PRESO!” (vedi spiegazione sopra).

1VS1 NEL TRAFFICO! (diagramma 3)

2 coppie di A e D sulle tacche grosse dell’area. D con palla sulla tacca grossa, A senza palla pronto di fianco a D.

Quando D consegna la palla, A deve uscire velocemente fuori dai 3 pts e poi attaccare, mentre D, prima di difendere deve toccare la linea opposta dell’area dei 3”.

Le coppie fuori partono quando quella davanti ha finito di giocare.

VARIANTI:

  • variare lo spazio di partenza.
  • l’attaccante può scegliere dove uscire fuori dai 3 pts.
  • dare un numero limitato di palleggi.
  • aggiungo il “PRESO!”.

1VS1 con appoggio, PER MANO DEBOLE! (diagramma 4)

Uno dei miei pallini è il miglioramento della mano debole…e mi piace porre questo come obiettivo tecnico in alcune situazioni di gioco.

3 giocatori allineati fuori dai 3 punti rivolti a canestro (possiamo partire con 2 terzetti e poi aggiungerne un terzo per diminuire gli spazi): attaccante dal lato “della mano debole”, appoggio nel mezzo con palla, difensore a lato dell’appoggio senza palla. L’attaccante quando vuole si allarga fuori dai 3 punti, l’appoggio passa la palla e il difensore corre sull’attaccante.

L’appoggio è sempre attivo (sempre pronto a dare una linea di passaggio per aiutare, lungo tutta la linea dei 3 pts).
VARIANTI: gli atleti, di propria iniziativa, si organizzano e modificano la posizione di partenza utilizzando tutta la linea dei 3 pts.

1vs1 con spaziature “casuali”! (diagramma 5)

Difensore rivolto a canestro un passo fuori dalla linea dei 3 punti (all’inizio può toccare la palla all’attaccante ma non può muovere i piedi).

Attaccante che, palleggiando, gli gira intorno, sempre in visione del canestro (palleggiare proteggendo la palla e sempre con la mano lontana dalla difesa).

Quando l’attaccante ritiene più opportuno, può partire (incentiviamo l’uso della mano debole, dando punti extra).

VARIANTI: possono scegliere dove partire e il coach decide quante coppie contemporaneamente).

1vs1 con appoggio con spaziature “casuali”! (diagrammi 6-7)

Partenza come sopra; l’appoggio sta dietro all’attaccante e sarà lui l’attivatore del gioco: quando parte, si apre (impariamo a capire quanto conviene distanziarsi) fuori dai 3 punti, l’attaccante legge dove è l’appoggio e si gioca un possibile dai-e-vai.

VARIANTI:

  • gli atleti, di propria iniziativa, si organizzano e modificano la posizione di partenza utilizzando tutta la linea dei 3 pts.
  • il coach può decidere quanti terzetti fare giocare contemporaneamente.

3vs3 “guarda la palla”, con appoggio! (diagramma 8)

3 attaccanti nelle 3 posizioni su un ¼ di campo (angolo, ala, punta), coach in appoggio sul lato vuoto.
I 3 attaccanti si passano la palla (i difensori corrono tutti nello stesso senso guardando SEMPRE la palla), quando uno degli attaccanti passa la palla al coach, inizia il 3vs3 (tagliare e muoversi in base agli spazi liberi…e alla difesa).

4vs4 “guarda la palla”! (diagramma 9)

Bellissimo ed utilissimo gioco con tante variabili preso in prestito dal minibasket: 4 difensori negli angoli dell’area (2 sui gomiti e 2 sulle tacche grosse, che corrono nello stesso senso guardando sempre la palla), 4 attaccanti che si passano la palla.

Appena un attaccante vede la possibilità (se vede un buco nella difesa o il difensore davanti che non guarda la palla…), attacca!

La difesa deve accoppiarsi più velocemente possibile.

4vs4 “riempire lo smile”! (diagramma 10)

Come sopra, ma l’attaccante che passa la palla taglia a canestro ed esce nell’angolo più libero (idea di rimpiazzo vicino alla palla e di occupare gli angoli liberi).

Nei più “grandi”, ad esempio con l’Under 19 o Senior, mi piace trovare una chiave di alcune di queste situazioni già viste per lavorare sul tiro da fuori, rimbalzo in attacco/tagliafuori e SUCCESSIVAMENTE sulla situazione di gioco.

Ecco alcuni esempi:

1VS1 per tiro, con appoggio! (diagramma 11)

3 giocatori allineati fuori dai 3 punti rivolti a canestro (possiamo partire con 2 terzetti e poi aggiungerne un terzo per diminuire gli spazi): attaccante dal lato “della mano debole”, appoggio nel mezzo con palla, difensore a lato dell’appoggio senza palla. L’attaccante quando vuole si allarga fuori dai 3 punti, riceve dall’appoggio e cerca spazi e tempi per il tiro da 3 (senza o con 1 palleggio).

Si lavora sul tagliafuori e sulla mentalità di rimbalzo offensivo, perchè, indipendentemente dal segnare o no sul 1° tiro da fuori, se l’attacco prende il rimbalzo in attacco si continua a giocare (fino a canestro o palla recuperata dalla difesa).

VARIANTI: gli atleti, di propria iniziativa, si organizzano e modificano la posizione di partenza utilizzando tutta la linea dei 3 pts.

1vs1 per tiro, con appoggio con spaziature “casuali”! (diagrammi 12-13)

Partenza come sopra; l’appoggio sta dietro all’attaccante e sarà lui l’attivatore del gioco: quando parte, si apre (impariamo a capire quanto conviene distanziarsi) fuori dai 3 punti, l’attaccante legge dove è l’appoggio, gli passa la palla e corre in allontanamento per tirare da 3 (senza o con 1 palleggio).

Si lavora sul tagliafuori e sulla mentalità di rimbalzo offensivo..perchè, indipendentemente dal segnare o no sul 1° tiro da fuori, se l’attacco prende il rimbalzo in attacco si continua a giocare (fino a canestro o palla recuperata dalla difesa)

VARIANTI

  • gli atleti, di propria iniziativa, si organizzano e modificano la posizione di partenza utilizzando tutta la linea dei 3 pts.
  • il coach può decidere quanti terzetti fare giocare contemporaneamente.

Credo sia importante anche dare una dinamicità a tutto campo e quindi gioco spesso con gli Small-Sided Games anche nei 3vs2 o 4vs3 in continuità (con la regola che chi segna, regna).

Alcuni esempi:

Se voglio dare importanza al DARE LINEE DI PASSAGGIO sul P&R…gioco 3vs2 in continuità su ¼ di campo col 3° giocatore…

  • (diagramma 14) in angolo lato P&R: lavoro sul timing del posizionamento iniziale, sul timing e lo spazio del SALIRE in ala quando il bloccante corre a canestro o sul taglio sulla linea di fondo se il bloccante fa P&P.
  • (diagramma 15) nel dunker spot: lavoro sul gioco alto-basso.
  • (diagramma 16) nel quarto di campo opposto.

Stesso discorso nel 4vs3 in continuità…scelto dove mettere i giocatori non coinvolti nel P&R, con tutte le letture del caso.

Come ultimo step, non decido io dove giocano il 3° e il 4° giocatore, ma lascio scegliere agli stessi giocatori, l’importante è che agiscano velocemente nel gestirsi le spaziature iniziali e che non ci siano fraintendimenti che creano solo caos e perdita di tempo.

Ultimamente metto una buona percentuale di giochi di questo tipo negli allenamenti che preparo…e mi sono accorto che in poco tempo, grazie a situazioni di gioco (in cui gli atleti si divertono molto di più rispetto al classico esercizio con soluzione A, poi B, poi C…e poi si gioca!) con molte variabili…le letture e le scelte degli atleti in campo, migliorano in poco tempo.

Buon lavoro a tutti.

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Postato da Richard Lelli

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Romagnolo doc, dopo 8 anni come allenatore a Cervia-Cesenatico e responsabile organizzativo dei tornei e dei camp estivi di Eurocamp Cesenativo, approda alla Fulgor Forlì come responsabile minibasket, dei progetti scuola e del reclutamento.
Nel 2016 vive un'esperienza incredibile di 3 mesi legata al basket, nelle famose Università americane di North Carolina, Wake Forest e West Virginia.
Dopo l'esperienza americana One Team Forli lo nomina responsabile minibasket e scuole.
Dal 2018 allena a Granda College Cuneo, occupandosi di squadre Elite, Eccellenza e minibasket.
Dal 2015 è presidente di "Basketball Stars Camp", un'ASD specializzata in camp estivi in Italia, Spagna (col Baskonia) e Stati Uniti (coi Philadelphia 76ers e la Nike).