Il lungo moderno e il gioco a due: la scelta tra short roll, roll e pop

Tre strade per creare vantaggio: il lungo moderno come decision maker.
Il lungo moderno e il gioco a due: la scelta tra short roll, roll e pop

Fino al 2015 circa, il "lungo moderno" è stato identificato prevalentemente come “stretch big”: un giocatore in grado di portare un blocco sulla palla e poi aprirsi oltre l’arco per colpire da tre. L’NBA e l’Eurolega hanno visto la consacrazione di lunghi tiratori come Dirk Nowitzki, Chris Bosh, Andrea Bargnani, Jorge Garbajosa e molti altri, il cui impatto si basava sulla capacità di punire le varie coperture del pick & roll con un tiro affidabile da fuori, quindi in pick & pop.

Negli ultimi dieci anni il ruolo del lungo nel pick and roll si è evoluto in maniera sostanziale a causa della concomitante evoluzione delle difese - più mobili, atletiche, preaparate, tattiche ecc… - che ha richiesto risposte sempre più complesse e funzionali in cui è emersa prepotentemente tra tutte la centralità di uno strumento che prima era di nicchia, ed oggi è invece la skill per eccellenza del lungo moderno: lo short-roll.

Ecco quindi l’emergere di lunghi capaci di leggere, passare, mettere palla a terra e prendere decisioni rapide dopo un “roll corto”: Draymond Green, Domantas Sabonis, Nikola Jokic o anche, in contesti a noi più vicini, Toko Shengelia, Nicola Melli e persino Miro Bilan (non propriamente un tiratore, ma splendido nello short-roll) sono esempi di questa nuova generazione.

Nel basket contemporaneo, il "5" non è più solo un lungo di ruolo, ma è a tutti gli effetti un creatore di gioco secondario: chi sa leggere il gioco, creare e gestire sovrannumeri in short roll, correre verso il ferro o aprirsi al momento giusto, diventa un catalizzatore di vantaggi in ogni sistema offensivo. 

Allenare queste letture, integrarle nei concetti di squadra, e sviluppare la tecnica per eseguirle in ogni circostanza è il vero passo avanti per ogni staff tecnico che voglia costruire un attacco efficace e contemporaneo.

Short Roll, Roll o Pop?

Dopo il blocco sulla palla, il lungo si trova a un bivio tecnico-tattico: scegliere tra tre opzioni principali, a seconda della copertura difensiva, delle spaziature offensive e delle proprie caratteristiche tecniche e fisiche.


Lo short roll: lettura e gestione del vantaggio

Lo short roll è la risposta immediata alle attenzioni difensive sul palleggiatore. Quando il palleggiatore viene aggredito (o sovra-attenzionato) con show, blitz o hedge ma anche ad esempio con contenimenti “orizzontali”, si apre una “tasca di passaggio” in uno spazio vuoto tra il blocco e la seconda linea difensiva (gli aiuti). In quel preciso momento, il lungo che ha effettuato il blocco deve saper “accorciare” il roll e farsi trovare pronto in quella zona per ricevere e trasformare un iniziale sottonumero (due difensori impegnati sulla palla) in un successivo sovrannumero (contro le rotazioni difensive). Non basta semplicemente “correre verso il ferro”: servono equilibrio, competenze tecniche avanzate e una visione chiara di cosa accade sul lato debole.

Lo short-roll è diventato, in molti contesti, la prima opzione naturale del bloccante.

Skills tecnico-tattiche richieste nello short roll:

  • Controllo del corpo e coordinazione per giocare in spazi ristretti dopo aver ricevuto il pallone;
  • Lettura rapida del vantaggio numerico e capacità di passare la palla con il giusto tempismo;
  • Uso di floater o pull-up da media distanza;

Il roll: attacco diretto al ferro e vantaggio fisico

Quando la difesa non aggredisce la palla ma adotta una copertura più contenitiva - come un drop profondo o in molti casi un cambio difensivo - il lungo deve essere in grado di leggere la situazione e correre con decisione verso il ferro. È il classico “roll” profondo, che premia il vantaggio fisico e il timing della discesa a canestro. In presenza di un cambio difensivo, la corsa verso canestro serve per capitalizzare sul mismatch: un lungo contro un piccolo, con spazio, deve saper sigillare, ricevere e concludere.

Il roll è una soluzione diretta e verticale, meno elaborata dello short roll ma altrettanto efficace, soprattutto se il palleggiatore riesce a tenere in “ostaggio” in lungo in drop e/o creare un vantaggio “orizzontale” per rubare tempo e spazio alla difesa.

Skills tecnico-tattiche richieste nel roll:

  • Esplosività nella separazione dopo il blocco;
  • Angolo di rollata corretto (non troppo stretto verso la palla, non troppo piatto verso il canestro);
  • Abilità nel creare linea di passaggio profonda (mani pronte);
  • Capacità di correre il roll a piena velocità mantenendo equilibrio;
  • Lettura dell’eventuale tag difensivo;
  • Capacità di ricevere in corsa e finire al ferro (dunk, lob, power move, finte-perni-tocchi morbidi ecc…);

Il pop: tiro e spacing contro area piena

Infine, il pop rappresenta la lettura più “riflessiva”. Spesso è la soluzione secondaria del pick in alternativa al roll, utilizzata quando la difesa (qualunque sia la copertura difensiva) collassa pesantemente sul pitturato. Se il lungo è un tiratore credibile – capace di aprirsi sul perimetro con rapidità e coordinazione – “poppare” diventa una risorsa efficace per “stanare” difensori poco mobili, riaprire la difesa, forzare rotazioni e closeout e aprire nuove linee di penetrazione.

È particolarmente utile contro difese che droppano per chiudere l’area, forzano il fondo (ice), la mano debole del palleggiatore (weak) o addirittura cambiano (per non concedere il tiro) per poi rimodulare velocemente l’attacco sul mismatch che si è creato. In questi casi, il pop consente di “riaccendere” l’attacco.

Skills tecnico-tattiche richieste nel pop:

  • Tiro affidabile dalla media/lunga distanza (catch & shoot);
  • Capacità di aprirsi con angoli e timing efficaci;
  • Lettura del closeout: tiro, finta e extrapass;
  • Saper mettere la palla a terra usando perni e partenze in palleggio;
  • Intelligenza cestistica nell’identificare eventuali mismatch o coinvolgere i compagni.

Un lungo moderno è un decision maker

In definitiva, la scelta tra short roll, roll o pop non dipende solo dal bagaglio tecnico del giocatore coinvolto e non può nemmeno essere predeterminata ma deve emergere dalla lettura immediata della situazione subito dopo - in certi casi anche prima - del blocco in funzione della posizione della palla, dell’avversario, e degli eventuali aiuti/rotazioni.

Si tratta di un processo decisionale ed interpretativo che deve essere allenato quotidianamente per far acquisire al giocatore:

  • Capacità di lettura sotto pressione.
  • Tecnica di passaggio (da fermo e in movimento).
  • Tocco e coordinazione nel traffico.
  • Abilità nel creare da situazioni dinamiche.

Questo implica che il lungo moderno debba essere molto più di un “esecutore” o un finalizzatore, ma capace di:

  • Leggere vantaggi
  • Punire rotazioni
  • Mettere in ritmo i compagni
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Postato da David Breschi

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Graphic & WebDesigner.
Allenatore di base.
Scrive di NBA per @lUltimoUomo.
Will Ferrell & John Belushi lover.