Il playbook dell'Italia a Eurobasket 2022
Le chiamate ed i set offensivi della nazionale italiana guidata da Gianmarco Pozzecco ed il suo staff.Si infrange contro la Francia all'overtime il cammino azzurro a Eurobasket. La Nazionale guidata da Gianmarco Pozzecco ha divertito ed entusiasmato gli appassionati rimasti incollati alla TV per seguire capitan Melli & soci riuscire quasi nell'impresa di qualificarsi alle prime semifinali di un Europeo a 19 anni di distanza dall'ultima volta. Fu il 2003 a Stoccolma quando vincemmo il bronzo che ci qualificò alle Olimpiadi di Atene 2004 contro... la Francia che da quella partita in poi, è 12-0 contro di noi in partite ufficiali.
C’è quindi grande soddisfazione per essere entrate tra le prime otto d’Europa (torneo più difficile dell'Olimpiade in cui ci siamo classificati 5°), ma non nascondiamo anche un pizzico di amarezza per la beffa subita dai transalpini.
L’Italia è storicamente squadra che difetta di centimetri e chili sotto canestro, che ha perso per strada un pezzo pregiato come Danilo Gallinari ma ha retto grazie ad un telaio difensivo di altissimo livello (non a caso siamo stati una delle difese più efficienti della competizione), oseremo dire “messiniano”. D’altro canto in attacco con il talento di Simone Fontecchio, la solidità di Stefano Tonut, l’atletismo di Achille Polonara, la faccia tosta di Marco Spissu e Nico Mannion, e l’intelligenza cestistica di Nicolò Melli siamo stati una brutta gatta da pelare per ogni squadra che si è parata davanti il nostro cammino.
Noi di basketballminds nel nostro piccolo abbiamo deciso di omaggiare le imprese dell'italbasket analizzando playbook offensivo usato dagli azzurri lungo tutto il percorso, anche di preparazione, di questo Europeo. Playbook che strizza l’occhio a quello della Sassari allenata dal Poz che aveva nello staff il fidato Edoardo Casalone, primo assistente anche in nazionale e guru dell'X&O azzurro.
Non avendo stelle di primissima fascia (anche se Fontecchio…) o giocatori capaci di condizionare le partite (anche se Melli…) come i vari Doncic, Antetokoumpo, Markanen, Jokic, Gobert, ecc… lo staff tecnico azzurro è stato abile nel plasmare un sistema offensivo democratico, fondato sulla circolazione di palla e sul movimento dei giocatori, in grado di generare vantaggi laddove non saremmo riusciti a farlo con la mera forza bruta.
La grandinata di bombe che ci ha permesso di fare secche la Croazia e la Serbia (e per poco anche la Francia) è la diretta conseguenza di un modo di giocare sbarazzino ma anche lucido, mirato ad aprire il campo (con il Pick & Pop) e cinico nel punire ogni adeguamento difensivo (attaccando il mismatch più vantaggioso).
Disclaimer: la nomenclatura dei giochi azzurri può non essere precisa, abbiamo cercato di interpretare i segnali con cui i giocatori chiamavano i giochi. Ci siamo appuntati i giochi più chiamati o i più particolari valevoli di menzione, tralasciandone altri. Infine abbiamo omesso per scelta, data la vasta mole di materiale prodotto, la parte relativa al gioco in transizione, che abbiamo usato come bonus track sui nostri social.
“L” (1-4 False Motion)
E’ il gioco più usato dagli azzurri, quello che fornisce il maggior movimento di palla e di uomini per spianare il campo al pick & roll centrale dinamico come nelle più classiche "False Motion".
Partenza 1-4 con 1 che passa a 2 e sfrutta il blocco UCLA di 5 per andare sul lato debole. 5 gioca un pick & roll di spostamento con 2 per andare da 4 che salta fuori mentre 3 blocca di contenimento per l'uscita di 1.
Consegnato tra 4 e 1 mentre 3 libera l'area sul lato debole, 5 si accentra e 2 si spazia. Pick & roll centrale a chiusura d’infilata tra 1 e 5 (Spissu/Mannion con Melli). Possibilità dopo il pick di giocare il repick e possibilità di giocare pop anziché roll di 5.
Oltre alla dinamicità questo gioco permette di avere i due lunghi sempre fuori dai tre punti, portandosi dietro i pari ruolo per aprire l’area alle eventuali penetrazioni degli esterni. Sul gioco a due a chiusura inoltre il secondo lungo, il 4 (Polonara o Ricci), è spaziato dietro il pick & roll, per giocare contro il “single tag” del proprio difensore, di fatto allargando il campo.
“Lato” (Stagger action)
Si tratta di una serie di giochi appartenenti alla medesima nomenclatura (ad esempio “Lato 3” e “Lato 2”) che offrono situazioni ad hoc per sfruttare in primis le uscite dai blocchi di Simone Fontecchio (o Gigi Datome).
Partenza 1-4 con 1 che passa a 2 e può sfruttare il blocco di 5 (“Lato 3”) per andare a proporsi sul lato forte, anche in post medio, oppure per cambiare lato. Questo primo scambio non è casuale ma modifica completamente le geometrie del gioco a partire dagli angoli di passaggio e gli angoli di blocco, cambiando gli spazi di azione.
Con palla sul lato 5 e 4 giocano un blocco stagger per 3 che nel frattempo si abbassa per preparare l’uscita. 3 avrebbe anche l’alternativa di sfruttare il blocco cieco del giocatore che ha tagliato precedentemente.
Stagger che una volta “esploso” se non crea vantaggi diretti per un tiro o una penetrazione, porta a un riblocco ma su palla di 5 per 3. Se 3 dopo lo stagger invece non riceve, prosegue la sua corsa per bloccare la palla e isolarsi a due in quarto di campo per giocare in avvicinamento sul mismatch che ne deriva.
A chiamata speciale (opzione “Lato 2”) l’Italia entra nel gioco non più da situazione di 1-4 ma direttamente con lo stagger diagonale per 3. In quel caso lo stagger è un diversivo per muovere la difesa e liberare un quarto di campo per 2.
Il gioco si chiude con un pick & roll laterale su un quarto di campo tra 2 e 5, con Tonut bravo a giocare sistematicamente il reject con Melli per rubare sulla linea di fondo.
E’ la chiamata offensiva che offre le letture più ampie.
“Strong” (Continuità di blocco al bloccante)
Ennesimo gioco con una miriade di blocchi e doppie scelte per costringere le difese a cambiare e quindi giocare nei conseguenti mismatch che ci creano.
1 prende il lato dove 5 staziona in post basso, 4 in punta, 2 e 3 sul lato debole. Palla a 4 che ribalta per 3 e innesca la prima sequenza di blocco al bloccante di 5 che blocca cieco per 1 e poi sfrutta il blocco a scendere di 4.
Il blocco di 4 per 5 per l’Italia molto spesso significa Polonara che blocca per Melli o Ricci, giocatori che possono uscire per tirare e che comunque costringono le difese a aprirsi. Con palla a 5, 4 si apre per ricevere ed è in segnale per entrare nella seconda collaborazione di blocco al bloccante con 1 che blocca cieco per 3 e 5 che blocca a uscire per 1.
Anche questa collaborazione offre molteplici benefici: se c’è un cambio difensivo sul blocco cieco, Fontecchio (il nostro 3) si gioca il mismatch spalle a canestro, se la difesa non cambia riceve 1 in punta dopo il blocco di 5 per giocarsi il proprio 1c1 da ricezione con area aperta oppure giocare il riblocco sulla palla per un pick & roll (o pop) centrale con il quale andare a creare ulteriori vantaggi o ingradire quelli già esistenti.
Riavvolgiamo un attimo e torniamo al secondo blocco al bloccante: 3 può scegliere di sfruttare il cieco di 1 oppure rifiutarlo per prendere il blocco di 5, ed essere lui poi a esplorare i vantaggi dalla punta.
Le situazioni di blocco al bloccante sono un must nel playbook di Pozzecco (e Casalone).
“Pollice alto” (Zipper Series)
Classica azione di zipper + pick & roll nella sua versione con short cut, ovvero con 4 che dopo lo zipper si sposta sul lato opposto tagliando sulla linea di fondo.
1 si sposta in palleggio sul lato di 2 che sfrutta il blocco zipper di 4 e gioca il pick d’infilata con 5 che può rollare (situazione cavalcata se la difesa cambia per giocare un mismatch interno) o più frequentemente per fare pop e attaccare fronte a canestro.
Se dopo il pop non ci sono vantaggi 5 gioca a due con 1 per un pick & roll laterale con angolo vuoto. In questo caso e in caso di un eventuale riblocco tra 2 e 5, 4 collabora a rimpiazzare.
Sul volgere della prima fase e per le partite contro Serbia e Francia lo staff azzurro ha aggiunto le opzione "Pollice Alto 2" e "Pollice Alto 3".
Su "Pollice Alto 2" lo zipper è giocato da 2 e 5 anzichè da 2 e da 4. Dopo il blocco a uscire 5 segue la palla per giocare il riblocco ("Turn Action") per fare pop nello spazio che 4 libera con un taglio in angolo.
"Pollice Alto 3" lo potremo definire come una giocata speciale che segue le orme di "Pollice Alto 2" con una variante: 5 dopo aver ribloccato 2 anzichè fare roll o pop prosegue per andare a bloccare in angolo per 3. 3 non ha spazio per il tiro, ultimo riblocco di 5 su palla verso il fondo.
La serie "Pollice Alto" è stata declinata dagli azzurri anche come rimessa laterale.
“Pollice Basso” (ATO)
Situazione speciale che l’Italia usa in uscita da timeout per rubare un canestro con Gigi Datome.
Il gioco inizia con la palla che finisce in post basso per 4 agevolato dal blocco di 3 (appunto Datome) che poi ricciola a canestro passando dietro il blocco in lunetta di 5 mentre 1 dopo aver dato palla sotto taglia a canestro.
5 dopo il ricciolo di 3 riblocca verticalmente per l’uscita di 3. Per togliere aiuti e rotazioni difensive da lato debole sul blocco verticale, uno degli aggiustamenti dello staff azzurro è quello di far precedere al riblocco verticale di 5 per 3 un blocco orizzontale di 5 per 2 a “pulire” il lato debole.
Se non ci sono vantaggi, l’Italia si riapre sul perimetro e rientra nei propri meccanismi di ball movement alla ricerca di un mismatch da cavalcare.
Usato almeno un paio di volte ogni partita per sorprendere gli avversari.
“Apri e Chiudi” (Doppia uscita e Flare PNR)
Un gioco standard di cui abbiamo parlato anche in un recente articolo. L’Italia lo usa per muovere i lunghi e creare mismatch usando i due pick & roll.
Doppia uscita per 2 che escel sul lato di 5 e riceve in ala. 5 libera lo spazio tagliando al gomito alto della zona lato debole mentre 4 (Polonara o Ricci) segue la palla per il primo pick & roll, quello laterale con angolo vuoto.
Esplorati velocemente i vantaggi di questo gioco a due, 2 ripassa a 1 che viene bloccato cieco da 5 che può rollare contro un cambio difensivo o fare pop per attirare fuori dai tre punti il suo avversario. Sul pick & pop la lettura base è 5 che fa pop, 4 che si butta dentro per creare spazio.
Se 1 non riceve, la contromossa standard è quella di passare a 5 che gioca la situazione di "Blind pig" con 1.
Anche in questo caso il tema ricorrente è quello di muovere la palla ed i giocatori, avere il lungo non impegnato nei pick & roll fuori dai tre punti o sul lato debole.
“Pugno Basso” (Iverson & Cross screen)
Altro gioco standard, usato massivamente in Eurolega e ovviamente anche in Italia, oltre che dalla Sassari di Pozzecco anche dalla Milano di Ettore Messina.
Partenza con 5 che piazza un posto di blocco per agevolare l’Iverson cut di 2 che riceve da 1. Mentre 2 riceve, 3 blocca orizzontale per 4 (o viceversa) che cerca una ricezione in post basso per giocare 1c1. Per tenere occupata la difesa cieco di 5 per 1.
L’Italia usa questo gioco per isolare un giocatore in post basso e in particolare su un quarto di campo, Gallinari prima dell’infortunio, Fontecchio e talvolta anche Datome.
Hines Action (5 Out)
Il gioco non viene chiamato ma è riconoscibile per come inizia, ovvero con Melli, il 5, che porta palla sul centro. L’abbiamo chiamata “Hines Action” su imbeccata del telecronista Gandini che ci ha ricordato come anche l’AX Echange Milano (di cui Pozzecco è stato assistente la scorsa stagione) aveva un set in cui Hines portava palla.
Melli porta palla in punta, blocco a scendere per 1 che corre verso la palla per giocare un consegnato a salire e poi giocare il riblocco con 5 ("Spanoulis Action").
Da qui lo scenario, come in altri giochi, è giocare sul cambio con 5 che rolla a canestro oppure 5 che fa pop.
In quel caso 4 legge il pop di 5 e taglia a canestro per rubare e liberare spazio sul perimetro.
Per disegnare i diagrammi usati in questo articoli ci siamo serviti della versione beta e gratuita del software Basketball Play Creator di The HoopsGeek.
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Postato da David Breschi
Graphic & WebDesigner.
Allenatore di base.
Scrive di NBA per @lUltimoUomo.
Will Ferrell & John Belushi lover.