3 set offensivi molto interessanti dal playbook degli Utah Jazz
L'X&O di William Hardy è tra i migliori della NBA.Gli Utah Jazz non sono sicuramente una squadra sulla cresta dell’onda, anzi, sono in una fase di lenta e costante ricostruzione giunta ormai al terzo anno.
Non hanno grosse ambizioni se non quella di provare ad acciuffare il play-in e sviluppare il potenziale dei propri giovani, ma hanno certamente uno dei coach più in ascesa nel panorama NBA in William Hardy.
Hardy è stato “scoperto” da coach Gregg Popovich che lo ha voluto ai San Antonio Spurs, ed ha poi seguito Ime Udoka ai Boston Celtics prima di essere scelto da Danny Ainge per diventare l’allenatore della rinascita per i Jazz.
La pallacanestro dei Jazz è intrisa di concetti moderni, è estremamente piacevole a livello di X&O e valorizza le tante bocche da fuoco (seppure alcune ancora molto acerbe) della squadra mormone.
Nella partita contro i Dallas Mavericks, vinta in modo un po rocambolesco grazie ad una gravissima distrazione difensiva di Luka Doncic, ho notato tre set offensivi degni di nota del playbook di Hardy.
“Delay Chin Pick or Pin”
Set classico, usato ad esempio dalle squadre di Tom Thibodeau (adesso i Knicks ma in passato anche i T’Wolves) basato sulla “chin action” ovvero un blocco cieco di matrice Princeton Offense di 5 per favorire il taglio a canestro di un esterno.
I Jazz entrano nella collaborazione in modo più dinamico rispetto ad altre squadre, con un veloce ribaltamento di 1 per 4, consegnato di 4 con l’esterno lato debole per muovere la difesa mentre 5 blocca cieco per 1 che taglia a canestro.
Il cieco costringe il difensore di 5 a fare un passo di contenimento che 5 può sfruttare per aprirsi, ricevere e fronteggiare il canestro oppure per andare a bloccare direttamente la palla e di conseguenza eludere l’eventuale cambio difensivo tra x2 e x5.
Il gioco prevede una variante per il tiratore: 5 invece di andare a bloccare la palla scende a bloccare 3.
Delay Weak Ram
Hardy ha preso la celebre Motion Weak dei San Antonio Spurs e l’ha riadattata per sfruttare la versatilità del proprio roster, in particolare dei lunghi dinamici dei Jazz.
1 passa a 3 e taglia verso il lato debole, mentre 2 si piazza in punta a riceve da 3.
1 finisce il suo taglio in allontanamento andando a bloccare 4 in angolo che può sfruttare il blocco per ricevere e tirare, oppure per andare a bloccare sulla palla per 2.
In base alle caratteristiche tecniche di 4, può esserci il pop o lo short roll dato l’angolo quasi cieco con cui viene eseguito il blocco sulla palla.
Pitch Flare Pick & Pin
Nel playbook dei Jazz c’è un massiccio uso del passaggio consegnato e del blocco in allontanamento settato dai tiratori che in questo set è sublimato alla perfezione.
1 gioca una “pitch action” (passaggio ravvicinato a spiovere) con 2 che entra nel subitaneo pick & roll d’infilata con 5.
Dopo aver mollato la palla a 2, 1 si allontana agevolato dal blocco cieco di 4 (tiratore, lo scorso anno Simone Fontecchio era molto cavalcato queste situazioni) che entra in corsa nel successivo blocco diagonale di 5 che anzichè rollare a canestro continua la corsa per la “pick & pin action” finale.
Postato da David Breschi
Graphic & WebDesigner.
Allenatore di base.
Scrive di NBA per @lUltimoUomo.
Will Ferrell & John Belushi lover.