La 5 Out Circle Motion Offense
Una semplice idea di Motion Offense basata sui tagli a canestro da lato debole.La “5 Out Circle Motion Offense” è una motion offense basata su una continuità di tagli a canestro da lato debole che sfruttano il principio del “blur screen” per creare situazioni di vantaggio per i taglianti.
E’ una motion offense che fa parte della categoria “5 Out” perchè tutti e 5 i giocatori sono disposti fuori dai tre punti per aprire il centro dell’area ai tagli e alle penetrazioni, ed è anche un gioco di continuità che si ripete ad ogni ribaltamento di lato.
Come ogni motion offense che si rispetti è un attacco “positionless” in cui i giocatori sono intercambiabili tra loro; e di lettura per permettere ai giocatori di rompere la continuità qualora riescano a leggere e ottenere un vantaggio sulla difesa.
E’ un’idea di gioco valida per ogni fascia di età e ogni categoria, con la possibilità di strutturare collaborazioni più complesse e decodificate a livelli più alti: il Circle Offense è largamente usato oltreoceano, soprattutto in ambito liceale, e una sua versione avanzata e potenziata è la motion offense di riferimento dei Bears dell’Università di Central Arkansas, piccolo college NCAA della Southland Conference - alma mater di quello Scottie Pippen che ha fatto la storia del Gioco al fianco di Michael Jordan - allenati da Russ Pennell, uno dei massimi fautori di questa motion offense.
Set-up Iniziale
Lo schieramento iniziale è con 5 giocatori spaziati sul perimetro con il portatore di palla in punta, 2 ali all’altezza del prolungamento del tiro libero e 2 giocatori in angolo (#1). In situazione di transizione è possibile partire con il secondo rimorchio in punta (#2).
Come detto i giocatori sono intercambiabili, ma è possibile schierarli in base alle caratteristiche tecniche e fisiche per giocare un determinato mismatch o ricreare una condizione favorevole.
Blur Screen
Il gioco inizia con il playmaker che passa il pallone a una delle due ali ed esegue uno “slash cut”, una sorta di taglio a banana verso il lato debole passando dal gomito alto della zona. Il giocatore in ala lato debole taglia a canestro sulle spalle della punta che fa lo slash cut - in gergo Butt Cut - in quello che diventa a tutti gli effetti un velo, o in gergo “blur screen”. Mentre parte il taglio a canestro, il giocatore in angolo sprinta in punta e l’autore del taglio a banana iniziale rimpiazza in ala (#3).
Il “blur screen” è il motore principale di questa motion offense: il velo offerto dal giocatore che cambia lato crea incertezza nei comportamenti e nelle competenze difensive e rende vulnerabile il centro area alle incursioni del tagliante.
L’attaccante in taglio deve leggere la difesa e scegliere una di queste tre opzioni:
- Se la difesa insegue, taglia a ricciolo a canestro sfruttando il velo per ricevere in area (#4).
- Se la difesa anticipa il taglio o cambia ha facoltà di tagliare backdoor prima o dopo il velo (#5).
- Se la difesa passa sotto il velo, sfrutta in allontanamento per ricevere in punta (#6).
Se il tagliante non riceve direttamente dall’ala o di sponda dalla punta, esce in angolo sullo stesso lato da cui è partito.
Il giocatore che sale in punta oltre a cercare l’alto/basso con il tagliante, può inoltre tirare o attaccare in palleggio il closeout del difensore in recupero (#7). Se nessuna di queste opzioni porta a un vantaggio, la punta ribalta il lato innescando la continuità di blur screen, taglio a canestro e taglio in punta sul nuovo lato debole (#8).
Opzioni
Come ogni sistema offensivo che prevede una fitta rete di passaggi per attivare le collaborazioni principali anche il Circle Offense è suscettibile a difese che cercano di rompere la fluidità offensiva con anticipi e pressione perimetrale; e come ogni attacco di questo tipo continuare e muoversi e leggere il comportamento della difesa apre tutta una serie di opzioni percorribili.
Se il primo passaggio in ala è negato dalla pressione difensiva, l’attacco può muoversi in tre direzioni (#9):
- taglio backdoor dell’ala per rubare un canestro facile con rimpiazzo del giocatore in angolo.
- blocco a scendere o semplice scambio dell’ala per favorire la ricezione del giocatore che sale dall’angolo.
- la punta cambia lato.
Le stesse letture sono previste se la difesa anticipa il passaggio in punta per ribaltare il lato (#10), con l’aggiunta di poter mandare la palla in angolo seguita da uno “split” tra il giocatore in ala e quello in punta (#11).
Con palla in ala, il giocatore in angolo può eseguire un taglio flash in post basso per ricevere spalle a canestro (#12). In caso di palla in post, l’attacco si comporta esattamente come con palla in angolo, quindi con uno “split” tra il giocatore in ala e quello in punta.
Contro le difese più aggressive che pressano in modo smodato e negano il ribaltamento è possibile per il giocatore in punta spostarsi in palleggio su un lato per giocare un handoff con il giocatore in ala - che può sfociare nel consueto backdoor se la difesa anticipa o nega il consegnato - o con il giocatore in angolo (#13).
In ogni caso la regola è rimpiazzare la posizione lasciata vacante dal taglio di un compagno per disporsi velocemente con 5 giocatori fuori l’arco dei tre punti e rientrare nella collaborazione principale di motion offense.
Opzioni avanzate
A livelli più avanzati è possibile prevedere collaborazioni offensive più complesse ricorrendo all’uso di blocchi su palla e lontano dalla palla.
Innanzitutto il blur screen può diventare un vero e proprio blocco per agevolare il taglio a canestro del giocatore in ala (#14), oppure lo slash cut può diventare un semplice blocco a scendere per l’uscita in punta del giocatore in angolo (#15).
E' possibile inserire anche situazioni di pick & roll dopo il primo ribaltamento (#16) con il giocatore in angolo, esterno o interno che sia, che sprinta a portare un blocco sulla palla, per poi fare pop o fare roll in base alle proprie caratteristiche tecniche (#17).
Conclusioni
Il Circle Offense è un modello offensivo che permette di fondere principi di motion offense a quelli di attacco in continuità: consente di tenere in movimento palla e giocatori in modo automatizzato ma contrariamente ad attacchi di continuità come la Flex Offense e lo Shuffle Offense offre maggiore libertà di movimento e di lettura, specialmente se il tempismo e le spaziature entro cui i giocatori collaborano raggiungono livelli ottimali.
Inoltre è una motion offense che permette di creare opportunità di canestro rapide ma anche di lavorare incessamente e con pazienza ai fianchi le difese avversarie per indurle a sbagliare nei secondi finali dell'azione.
E’ un attacco molto semplice da implementare per gli allenatori e da imparare per i giocatori che può essere usato come base di partenza nelle fasce più basse a livello giovanile per insegnare a giocare senza palla pur muovendosi nella più completa autonomia.
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Postato da David Breschi
Graphic & WebDesigner.
Allenatore di base.
Scrive di NBA per @lUltimoUomo.
Will Ferrell & John Belushi lover.