La Motion Offense dei San Antonio Spurs
Nata dalle "ceneri" della Triple Post Offense, l'attacco degli Spurs è diventato uno standard di eccellenza nelle tre varianti in cui è proposto: la Motion Strong, la Motion Weak e la Motion Loop.Da quando ne è diventato il capo allenatore nel 1997 Gregg Popovich ha condotto i San Antonio Spurs a 5 anelli NBA, oltre 1200 vittorie e 22 apparizioni consecutive ai Playoff.
Certo, aver avuto Tim Duncan, David Robinson, Tony Parker, Manu Ginobili, Kawhi Leonard, Robert Horry e molti altri giocatori di altissimo livello ha aiutato, ma spiega in parte il successo raggiunto dagli Spurs in questo lasso di tempo: nel corso di 4 decadi (1990-1999, 2000-2009, 2010-2019, 2020-oggi) si sono alternano all’ombra di Fort Alamo oltre 200 giocatori, dozzine di membri dello staff, sono cambiate le regole ed il modo di giocare ma gli Spurs hanno sempre avuto il coraggio e le qualità per reinventarsi basando la quasi totalità delle loro fortune sul “sistema”.
Il “sistema” è un insieme di comportamenti e regole dentro e fuori dal campo sublimato nel rettangolo di gioco dalla Motion Offense che Gregg Popovich ha ideato e sviluppato per oltre 20 anni. L’ex agente della CIA è stato uno dei primi allenatori NBA ad aver intuito la direzione intrapresa dalla pallacanestro che, dopo l’epopea dei Bulls di Jordan e del loro rivoluzionario attacco a triangolo, ha iniziato a evolvere in un gioco più dinamico, incentrato su circolazione di palla e di uomini e sulle letture offensive.
La Motion Offense degli Spurs nasce proprio dai principi dell’attacco di Tex Winter ed ha posto le basi per la pallacanestro moderna (circolazione di palla, altruismo, ricerca ossessiva dell’extrpass, ribaltamenti continui, area aperta alle penetrazioni, penetra e scarica ecc... ). E' studiata per tenere constantemente impegnata la difesa ed ai giocatori è chiesto di muoversi di concerto attraverso collaborazioni iniziali predefinite in base al passaggio di apertura o al posizionamento dei giocatori stessi, per poi andare a dipanare fitte trame in base a ciò che si trovano di fronte.
Lo schieramento prevede quattro giocatori perimetrali con un solo giocatore interno e le posizioni vengono occupate direttamente dalla transizione offensiva (#1):
- i tre esterni (1,2 e 3) sono intercambiabili tra loro, il portatore di palla (1) prende un lato, gli altri (2 e 3) riempiono le corsie laterali sul lato debole e forte.
- I due lunghi (4 e 5) sono intercambiabili tra loro ed occupano la corsia centrale del campo. Il primo rimorchio (che noi per comodità identifichiamo con 5) corre il campo da canestro a canestro e diventa il giocatore interno sul lato forte, il secondo rimorchio (4) arriva dietro la palla e si ferma in punta, fuori dai tre punti.
Più i giocatori sono versatili (e la versatilità è da sempre una prerogativa del sistema Spurs) ed in grado di ricoprire più posizione, maggiore diventa il potenziale offensivo a disposizione della squadra.
Esistono tre sequenze di movimenti principali che identificano la Motion Offense degli Spurs e la scompongono in tre serie diverse in base al primo movimento del portatore di palla (1):
- La Motion “Strong”: 1 passa il pallone e rimane sul lato forte.
- La Motion “Weak”: 1 passa il pallone e taglia sul lato debole.
- La Motion “Loop”: 1 palleggia in ala e si scambia con l'esterno sul lato forte.
In base alla serie “scelta” i giocatori iniziano a collaborare tra loro seguendo un canovaccio che può essere alterato in ogni momento. Poichè Popovich ama dare libertà ai suoi giocatori (purchè rispettino criteri il “timing” e lo “spacing”), col tempo essi imparano a collaborare tra loro, rendendo di fatto l’esecuzione dell’attacco un flusso costante e continuo di gioco in grado di valorizzare le caratteristiche dei suoi interpreti. Qualora la difesa cercasse di "rompere" il gioco, possono innescarsi dozzine di varianti.
Abbiamo cercato di riassumere in trenta diagrammi e nel modo più completo possibile le principali collaborazioni, letture e opzioni delle tre serie di Motion Offense degli Spurs.
La Motion Strong
Come detto la serie “Strong” si sviluppa quando 1, dopo aver passato il pallone, rimane sul lato forte.
Ci sono due “entrate” diverse nel gioco che portano alla stessa identica collaborazione.
- 1 passa a 3 in ala e taglia in angolo (#2).
- 1 si sposta in palleggio verso l’ala mentre 3 scende in angolo (#3).
A questo punto 1, 3, 4 e 5 - proprio come nella Triple Post Offense - formano due triangoli sul lato forte: il primo ha come apici 1, 3 e 5, nel secondo gli apici sono il giocatore in ala (1 o 3), 5 e 4.
Se non c’è possibilità di mandare subito palla dentro a 5, il giocatore con palla passa a 4 che per prima cosa cerca allineamento alto/basso, altrimenti ribalta la palla a 2. Il giocatore in ala e 4 quindi portano un blocco stagger (#4) per il giocatore in angolo mentre 5 segue la palla per prendere nuovamente posizione in post basso e impegnare la dfiesa sul nuovo lato forte.
La palla può andare in post basso a 5 o in punta a chi sfrutta lo stagger, in ogni caso la difesa è impegnata su due fronti. Con palla in post (#5), 5 può giocare 1c1 senza aiuti difensivi (la difesa sul lato debole è impegnata dallo stagger) oppure diventare una sorta di playmaker aggiunto che smista il pallone, mentre i compagni continuano a muoversi bloccandosi tra loro.
Con palla in punta - in base alle caratteristiche del giocatore che ha sfruttato lo stagger ed a ciò che concede la difesa - se non c’è spazio per tirare o attaccare il canestro, chi ha ricevuto può giocare un pick & roll da riblocco (#6) con 4 (se è un ball handler o un ottimo giocatore di pick & roll), oppure far salire 4 e 5 ai gomiti e passare la palla a uno dei due (#7) per poi azionare collaborazioni secondarie basate su tagli backdoor, handoff (#8) o blocchi flex su lato debole (#9).
Una possibile variante della Motion Strong consiste nel blocco shuffle prima dello stagger (#10). Se il giocatore in ala prima del ribaltamento è un giocatore abile spalle a canestro (in passato spesso era Leonard), quando passa la palla al secondo rimorchio, anzichè diventare il primo bloccante dello stagger, sfrutta il blocco cieco di 5 per rubare vicino a canestro. 5 dopo il cieco diventa il primo bloccante dello stagger, insieme a 4. Questa opzione di gioco è perfettamente identica ad un’opzione classica della Triple Post Offense di Tex Winter.
Un’altra variante si verifica nel momento in cui, dopo il ribaltamento di lato, 1 sfrutta direttamente il blocco diagonale di 4 (#11).
Se la difesa nega il ribaltamento gli Spurs hanno due possibilità di movimento:
- il secondo rimorchio taglia backdoor (#12), 1 si accentra in palleggio e passa a 2. 4 occupa il post basso lato forte, 1 taglia in angolo, 5 sale in punta e si forma lo stesso allineamento di partenza sull’altro lato (#13).
- Stessa cosa ma 5 anzichè uscire fuori per ribaltare, va a bloccare sulla palla per 2 (#14).
Se il secondo rimorchio riceve, ma non riesce a ribaltare il lato per 2, torna sul lato forte per giocare un handoff o un dai e segui con 3 che nel frattempo ha sfruttato il blocco a scendere di 1 (#15).
La Motion Weak
Al contrario della “Strong”, la serie “Weak” si innesca quando 1, dopo aver passato il pallone, anzichè rimanere sul lato forte, taglia sul lato debole.
Anche in questo caso l’entrata nel gioco può verificarsi in due modalità:
- 1 passa direttamente a 4 e taglia sul lato debole (#16).
- 1 passa a 3 e taglia sul lato debole. 3 passa a 4 (#17).
Nella motion Weak è quindi 1 a prendere il ribaltamento di 4. Il taglio che lo porta sul lato debole può essere un Iverson cut (sopra il tiro libero, più veloce ed utile in caso di poca pressione della difesa), oppure tagliando sotto canestro per poi sfruttare il blocco/velo di 2 (più lento ma più efficace per togliere pressione difensiva).
Mentre 1 riceve il ribaltamento da 4, 2 - che già ha iniziato a stringere verso l’area - blocca orizzontale per 5 e poi sale a sfruttare il blocco verticale di 4 in quella che è a tutti una situazione di blocco al bloccante (#18) nel classico “T-Game”. 5 può anche decidere di rifiutare il blocco orizzontale e sfruttare direttamente il blocco verticale di 4 (#19).
In ogni caso 1 ha una linea di passaggio per il giocatore in post e per il giocatore che esce in punta. Se la palla arriva a 2, come nella Motion “Strong”, 4 sale a giocare un pick & roll, oppure sale al gomito insieme a 5 per offrire le due ricezioni da cui attivare le opzioni secondarie (#20).
Un’alternativa del blocco al bloccante si verifica quando 5, dopo il blocco orizzontale, anzichè cercare una ricezione in post basso, sprinta a bloccare la palla in quello che diventa un pick & roll laterale (#21). L’angolo di blocco può essere cambiato anche all’ultimo momento per direzione la palla verso il fondo (ad esempio contro la difesa “Ice”).
Se il passaggio a 4 viene negato, 1 può spostarsi direttamente in palleggio sul lato debole sfruttando l'eventuale posto di blocco di 4 (#22). In questo caso la Motion Weak viene azionata da palleggio anzichè da ribaltamento.
Se invece è negato il ribaltamento a 1, 4 può decidere di tornare sul lato forte cercando 3 con un dai e segui e bloccare sulla palla oppure posizionarsi al gomito mentre 5 dopo aver ricevuto il blocco di 2 sale sull'altro gomito (#23). In alternativa 1 può sfruttare il blocco stagger sulla linea di fondo mentre 3 libera il lato con un taglio orizzontale sopra la lunetta (#24).
La Motion “Loop”
L’ultima sequenza, chiamata Motion "Loop" prevede che 1 non esegua nessun passaggio di entrata ma si sposti in palleggio sotto la linea del tiro libero. Questo è il segnale per il giocatore in angolo (3), di liberare lo spazio rimpiazzando la posizione di 1. Il rimpiazzo può essere effettuato con un semplice scambio (#25), oppure sfruttando il blocco/velo di 5 con un classico taglio zipper per uscire in punta (#26). 1 passa a 3. In questo caso 4, essendo la punta occupata da 3, si abbassa al gomito.
Da questo momento l’azione può svilupparsi in due modi differenti. Nel primo, 1 dopo aver passato a 2 sfrutta un triplo blocco (di 5, di 3 che nel frattempo ha tagliato a canestro e di 4 che si abbassa per diventare l’ultimo bloccante). Il triplo blocco può anche diventare una doppia uscita (#27). Se uno dei due esterni che sfruttano non hanno vantaggio, 5 sprinta a bloccare sulla palla mentre gli altri giocatori si spaziano in base alle proprie caratteristiche (#28).
La seconda opzione permette a 3 (se è un ball-handler) di chiamare 4 a portargli un blocco sulla palla (#29). 4 ha facoltà di rollare o di aprirsi per un pop mentre gli altri giocatori collaborano di conseguenza. Se il passaggio a 3 viene negato, 3 libera lo spazio che viene occupato con un taglio flash verso la palla di 4, che su ricezione può pescare il backdoor proprio di 3 oppure ribaltare (#30). Anche questo è un movimento rubato alla Triple Post Offense, che Winter aveva battezzato "Blind Pig".
Conclusioni
La Motion Offense degli Spurs è un sistema di gioco così aperto, innovativo e funzionale che negli anni è stato emulato da mezza NBA, diventando in alcuni casi la base per nuove forme di attacco: Mike Budenholzer e Steve Kerr ad esempio, entrambi prodotti del coaching tree di Popovich hanno fondato il loro attacco ai Bucks e ai Warriors sui principi delle tre Motion offense degli Spurs. Idem Brett Brown ai Sixers e pure Doc Rivers ai Clippers.
La Motion Offense degli Spurs è quindi di fatto un sistema di gioco open source, in cui è possibile isolare le situazioni di gioco più ricorrrenti e crearne di nuove in base al materiale tecnico a disposizione o alle esigenze di gioco che si creano nel corso del tempo. E' possibile generare infinite possibilità di gioco, mai casualmente ma sempre in controllo.
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Postato da David Breschi
Graphic & WebDesigner.
Allenatore di base.
Scrive di NBA per @lUltimoUomo.
Will Ferrell & John Belushi lover.