Iverson Series: 5 set standard più 1 un ATO

Seconda parte dedicati ai set più comuni che adoperano l'Iverson Cut.
Iverson Series: 5 set standard più 1 un ATO

Nella prima parte abbiamo analizzato cos’è e come funziona la collaborazione base dell’Iverson Cut. In questo secondo e ultimo capitolo entriamo nella sua applicazione pratica, proponendo 5 set standard + 1 soluzione bonus basati sul taglio Iverson.

Possiamo raccogliere queste soluzioni sotto l’etichetta delle “Iverson Series” all’interno di un ipotetico playbook di squadra: giochi che partono tutti dal classico Iverson Cut, ma che poi si sviluppano in direzioni differenti per sfruttare situazioni specifiche, reazioni difensive o caratteristiche precise dei giocatori.

1. Iverson PnR – Wing to High

Dopo l’Iverson Cut e il successivo pick & roll laterale con angolo vuoto (Frame 1 e 2), se il giocatore che riceve (2) non crea un vantaggio immediato, l’azione prosegue con una collaborazione molto diffusa nel basket moderno.

2 passa la palla a 1 che si propone in punta, mentre il lungo posizionato al gomito (5) sale a piazzare un blocco sulla palla con angolo il più possibile “cieco” (Frame 3). Questa collaborazione è comunemente definita Wing to High.

In molti playbook l’attivazione del pick & roll tra 1 e 5 tramite Wing to High rappresenta l’opzione principale del gioco, più ancora della ricezione iniziale su Iverson. 

Se la difesa prova a “rompere” la collaborazione anticipando il palleggiatore, la naturale contromossa è una situazione di Blind Pig: 1 viene negato, 5 fa un flash verso la palla, riceve e serve immediatamente (anche con un consegnato a spiovere) 1 che taglia a canestro (Frame 4).


2. Iverson PnR – Pindown

Questa opzione segue lo stesso spartito della precedente fino all’innesco del Wing to High, ovvero il passaggio di ritorno da 2 a 1 (Frame 1 e 2).

La differenza sta nello sviluppo successivo: 5, invece di salire a bloccare la palla, sprinta verso l’angolo per piazzare un pindown su 3, generalmente il miglior tiratore della squadra che utilizza il blocco per una ricezione immediata (Frame 3).

È una soluzione sempre più presente nei playbook degli allenatori. Un esempio emblematico è la Virtus Bologna di Luca Banchi, dove questa chiamata era una delle più frequenti per liberare Marco Belinelli.

Dopo la ricezione, se non si crea un vantaggio immediato né per il tiratore né per 5 che apre verso il canestro, l’azione può evolvere con 5 che riblocca ma sulla palla (Frame 4) oppure si entra in una situazione di "Hook", con 3 che riceve da 1 e riconsegna la palla per permettere a 1 di attaccare il riblocco di 5 (Frame 5).


3. Iverson Decoy Snap/Stack

In questo set l’Iverson cut agisce come un vero e proprio depistaggio. L’obiettivo non è la ricezione del giocatore che taglia, ma spostare l’attenzione della difesa sul lato di 3 e 4 per colpirla sull’altro lato (Frame 1).

Il reale focus dell’azione è l’ingresso in un pick & roll centrale tra 1 e 5 che può avvenire in due modi distinti: nella prima 3 esegue l’Iverson Cut per uscire sul lato di 4 liberando il centro area al pick & roll tra 1 e 5 entrando in una configurazione in stile “Horns” con 4 che riempie la punta (Frame 2).

Nella seconda 4 dopo l’uscita di 3 esce sul lato opposto sfruttando il blocco di contenimento di 5 che poi si apre e sprinta a bloccare “flat” sulla palla (Frame 3). In alcune varianti è possibile inserire anche una situazione di Spain Screen, con 3 che blocca il bloccante del pick & roll centrale anziché aprirsi in angolo.

Il blocco ad uscire di 5 per 4 (in gergo “Stack”) apre a un altra opzione: la ricezione dinamica di 4 su un quarto di campo per l’1c1 (Frame 4).


4. Iverson Cross

In questo set l’Iverson Cut è agevolato da un solo blocco centrale, quello di 4 in zona lunetta, mentre 5 si posiziona in post basso sul lato opposto rispetto all’uscita di 3 (Frame 1).

La sequenza prevede che 2, dopo il taglio sotto canestro, anziché aprirsi in angolo piazza un cross screen per 5 che gioca per ricevere (Frame 2)

Successivamente il set continua con 2 che sfrutta il blocco verticale di 4 per chiudere un eventuale collaborazione di blocco al bloccante, in questo caso derubricata come un classico “T-Game” (Frame 3).

Il set è concepito con l’obiettivo principale di rifornire di palloni il miglior giocatore di post basso della squadra e da lì dipanare trame secondarie di gioco come ad esempio un "Granade DHO": il 5 non ha soluzioni personali ed esce in palleggio a cercare un consegnato a spiovere con l'esterno più vicino (Frame 4).


5. Iverson Chin

Anche in questo set l’Iverson Cut prevede un solo blocco alto centrale (Frame 1).

Dopo la ricezione in ala il bloccante dell’Iverson Cut piazza un blocco cieco centrale sul passatore in punta (Frame 2): questa collaborazione è nota come “Chin Action”, di matrice Princeton Offense.

Il blocco cieco forza una reazione difensiva (cambio piccolo vs lungo, contenimento del lungo, ritardo negli aiuti) che viene poi cavalcata e amplificata nel successivo pick & roll di chiusura (Frame 3).

Se 1 non riceve, 3 può coinvolgere 2 e ricreare la “Chin Action” sul lato opposto (Frame 4 e 5) oppure chiamare 5 per un blocco “flat” sulla palla (Frame 6).


BONUS – Iverson Curl

Questo set è particolarmente efficace in uscita da timeout (ATO) per “rubare” un canestro.

L’azione si sviluppa con: Iverson Cut di 2, palla che arriva a 4, 2 che ricciola attorno a 5 per scivolare a canestro e ricevere l’assist di 4 (Frame 1).

Ogni allenatore può arricchire la struttura con uno o più movimenti aggiuntivi prima o dopo il ricciolo (Frame 2), come situazioni di blocco al bloccante (Frame 3) o riblocchi (Frame 4), così da creare ulteriori opzioni o contromisure sugli eventuali adattamenti difensivi.


Conclusione

Le Iverson Series dimostrano come una collaborazione apparentemente semplice possa trasformarsi in una fonte di gioco estremamente ricca, capace di adattarsi a contesti, giocatori e difese differenti. Ciò che nasce come un taglio per liberare un esterno diventa, nel tempo, un vero e proprio “framework” operativo che consente varietà di soluzioni.

 

In un basket sempre più veloce, dinamico e orientato al decision making, le Iverson Series sono uno strumento utile perchè creano problemi complessi anche alle difese più performanti.

 
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Postato da David Breschi

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Graphic & WebDesigner.
Allenatore di base.
Scrive di NBA per @lUltimoUomo.
Will Ferrell & John Belushi lover.