Iverson Cut: cosa è e come si sviluppa

Prima parte dedicata alle "Basic Option".
Iverson Cut: cosa è e come si sviluppa

Le Iverson Series rappresentano oggi una delle fonti di gioco più versatili e riconoscibili della pallacanestro moderna. Ciò che inizialmente nasceva come una soluzione mirata per liberare un esterno sul perimetro si è trasformato in un archetipo offensivo, capace di generare una molteplicità di opzioni per tutti i giocatori in campo.

L’origine del concept è strettamente legata ad Allen Iverson e ai Philadelphia 76ers di Larry Brown tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000. In un’epoca in cui il gioco senza palla era dominato da doppie uscite e blocchi per gli esterni, Iverson divenne il simbolo di un utilizzo innovativo dello stagger alto, posizionato sopra la linea del tiro libero. Questo adattamento rispondeva all’esigenza di mettere rapidamente la palla nelle mani del miglior realizzatore, in condizioni dinamiche e con spazio da attaccare.

Il cuore dell’azione, l’Iverson cut, risiede proprio nella possibilità di far ricevere l’attaccante designato in corsa, creando un piccolo ma decisivo vantaggio spazio-temporale sul difensore diretto. Tale vantaggio è generato da almeno un blocco di contenimento - nella maggior parte dei casi sono due - che costringe la difesa a inseguire e reagire in movimento.

Iverson Cut Basic

Mentre il giocatore designato effettua il taglio sopra la linea del tiro libero, muovendosi da lato a lato per ricevere in ritmo, l’esterno sul lato opposto esegue un taglio sotto canestro per poi aprirsi nell’angolo opposto per liberare un quarto di campo al compagno che riceve la palla le condizioni ideali per giocare un uno contro uno dinamico.

A partire da questo semplice ma efficace innesco, nel corso degli anni i migliori allenatori nel panorama cestistico hanno progressivamente arricchito le Iverson Series con movimenti successivi e collaborazioni capaci di aprire sempre più opportunità all’attacco. 

E’ prassi piuttosto comune che dopo l’Iverson cut, se 2 non ha vantaggio nell’attaccare il fondo, l’attacco entri in un pick & roll laterale spesso con 4. Se 4 è stato il primo dei due bloccanti durante l’Iverson cut, nell’andare a bloccare la palla riceve un blocco al bloccante di 5, utile per ritardare il difensore e migliorare l’efficacia del Pick & Roll.

L’azione quindi non si esaurisce più nella ricezione iniziale, ma diventa l’ingresso naturale in un flusso offensivo che può diramarsi in diverse opzioni di gioco, adattandosi alle reazioni della difesa e alle caratteristiche dei giocatori in campo.

È proprio questa capacità di evolversi che rende le Iverson Series uno degli strumenti più dinamici ed efficaci del basket moderno come vedremo nella seconda parte di questo articolo.

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Postato da David Breschi

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Graphic & WebDesigner.
Allenatore di base.
Scrive di NBA per @lUltimoUomo.
Will Ferrell & John Belushi lover.