La difesa nel settore giovanile: il closeout
Progressione didattica sul CLOSE OUT dall’1c0 al 5c5 per un gruppo giovanile Under 17.
“Una buona pallacanestro parte da una buona difesa!”.

Citando il leggendario Bob Knight volevo fare una riflessione su quanto e su come lavoriamo sulla difesa nel settore giovanile. Il primo aspetto scontato, ma non banale, è che la difesa è metà del tempo di gioco che un atleta impiega sul rettangolo di gioco ma noi allenatori spesso ce ne dimentichiamo e ci lavoriamo sempre troppo poco.
A mio parere un giocatore di settore giovanile di alto livello deve lavorare almeno il 30% del tempo anche sulla difesa, per un semplice fattore: la richiesta di qualsiasi prima squadra per un giovane, che sia serie A o serie minori, qualsiasi livello di talento sia, in allenamento deve saper difendere e competere con gli atleti senior. Quindi è nostra responsabilità di allenatori, fare in modo che singolo giocatore sia preparato dal punto di vista difensivo e che venga portato nel suo percorso giovanile a una crescita sotto questo aspetto.

Il primo punto importante su cui fare un focus è l'importanza del CONTATTO.
Molti ragazzi, anche per la vita fuori dal campo immersa nella tecnologia, hanno paura del contatto, e quindi noi allenatori dobbiamo lavorare per insegnare ai nostri ragazzi come utilizzare il contatto sin da piccoli e questo aspetto va migliorato nel loro percorso, per andare a utilizzarlo con piena competenza a qualsiasi livello essi giocheranno.
La difesa la possiamo suddividere su tre aspetti fondamentali: MENTALITÀ, LAVORO FISICO E TECNICA.
MENTALITÀ: Si parla di voglia, di fame, e spesso l’utilizziamo anche come una scusa che diamo ai ragazzi che hanno poco un certo tipo di predisposizione. Noi allenatori la dobbiamo trasmettere anche a chi non c'è l'ha! Il coach deve essere un trascinatore e per dare mentalità difensiva dobbiamo essere contagiosi; se non l'abbiamo noi questa voglia non possiamo pretenderla dai giocatori!

LAVORO FISICO: bisogna dare una grandissima importanza al lavoro fisico e alla collaborazione con il preparatore, programmando il lavoro generale e giornaliero nelle sessioni di allenamento e utilizzando esercizi specifici per migliorare gli aspetti difensivi di ogni singolo ragazzo. È un lavoro lungo che ha bisogno di tempo per riscontrare dei risultati sul campo e proprio per questo è fondamentale la programmazione e il coordinamento con il lavoro fisico e tecnico.

TECNICA: quando si parla di tecnica difensiva, i tasselli imprescindibili sono ovviamente la posizione fondamentale, avere le mani vive sempre pronte e attive, il relazionarsi sempre con la palla qualsiasi sia la posizione in campo, il saper scivolare, la corsa cestistica (o il cross-step) e... il CLOSE OUT.

In questo articolo volevo porre un focus su questo aspetto difensivo, sempre più importante nel basket moderno.
Con il termine CLOSE OUT si definisce quell'azione di avvicinamento veloce che il difensore effettua per recuperare sull'uomo che riceve palla dopo l'azione di aiuto difensivo effettuata: passi che si accorciano avvicinandosi al difensore, quando l'attaccante tiene la palla alta i piedi del difensore sono vicini tracciando con una mano la palla, quando la palla si abbassa il difensore ha il tempo di andare indietro e si allontana con i piedi tenendo un braccio di distanza; il difensore ha il naso davanti alla spalla della mano che palleggia e non la palla perché in questo modo è più in equilibrio per non cadere sulle finte e sbilanciarsi sui cambi di mano.
Ora una breve progressione didattica sul CLOSE OUT dall’1c0 al 5c5 per un gruppo giovanile Under 17, ma proporzionando gli spazi e i tempi è facilmente modulabile per qualsiasi categoria giovanile.
1. Attivazione con il preparatore
Esercizi specifici per migliorare le spinte dei piedi, arresti e cross step.
2. Progressione didattica a terzetti sul CLOSE OUT

Terzetti sparsi per il campo come in figura, chi ha la palla passa al compagno di fronte, e effettua un close out, sprintando accorciando i passi e fermandosi con i piedi sotto l’attaccante che alza la palla fingendo di tirare.
Variante 1: Stesso esercizio, ma adesso l’attaccante dopo la finta di tiro abbassa la palla, costringendo il difensore ad allontanare i piedi a un braccio di distanza.
Variante 2: Adesso l’attaccante dopo la finta di tiro e aver abbassato la palla effettua due palleggi. Il difensore deve utilizzare un passo di incrocio per poi tornare davanti all'avversario e scivolare.
Variante 3: Simulo le situazioni di ritardo da parte della difesa, arrivando in disequilibrio con un piede avanti, così che quando l'attacco effettua i due palleggi il difensore corre e recupera, per poi scivolare.
N.B.: Nel close out dobbiamo dare molta importanza al passo d'incrocio, perché quando l'attaccante corre, il difensore non può scivolare ma deve effettuare un cross step, per poi iniziare a scivolare quando si trova davanti alla spalla dell’avversario. Spesso il difensore in situazione di gioco avrà un piede avanti e sarà sbilanciato, quindi nella nostra progressione dobbiamo dare importanza a questo aspetto e allenare tutte le situazioni di disequilibrio che poi devono portare il difensore a recuperare.
3. 1c1 con appoggio da CLOSE OUT

Difensore sulla linea del tiro libero con i piedi attivi, non appena l’appoggio effettua un passaggio skip in guardia l'attaccante minaccia il tiro poi abbassa la palla.
Variante 1: Quando l'attaccante riceve la palla, dopo aver minacciato il tiro, effettua due palleggi (attacco didattico).
Variante 2: Quando l’attaccante riceve la palla si gioca 1c1 agonistico.
4. 2c2 passo e corro a difendere

Due difensori sul lato e due attaccanti sull'altro. Difensore con palla in posizione di guardia passa la palla a difensore nell'angolo e corre a difendere sull’attaccante nell'angolo opposto. Lo stesso fa il difensore che riceve e dall'angolo passa e sprinta a difendere sull'avversario in diagonale. Il 2c2 inizia quando la palla arriva all'attaccante in angolo.
Variante: Stesso esercizio ma posiziono gli attaccanti uno in punta e uno in angolo, così da variare lo spazio-tempo del close out dei difensori.
5. 3c3 passo e corro a difendere

Difensori sulla linea di fondo che si passano la palla e corrono al difendere sull’attaccante opposto. Il 3c3 inizia quando la palla arriva all'attaccante in angolo.
Variante: Stesso esercizio ma posiziono gli attaccanti in posizioni diverse (oppure in movimento) fuori dai tre punti, così da variare lo spazio-tempo del close out dei difensori.
6. 4c4 difesa che si tocca e corre a difendere (con conversione)

Attaccanti posizionati fuori dai 3 punti: due in angolo e due in guardia. I quattro difensori sono posizionati con i piedi fuori dall'area nelle quattro posizioni di post. A coppie si toccano scivolando ed escono fuori. Il 4c4 inizia quando l'allenatore posizionato fuori dal campo passa la palla a uno dei quattro attaccanti.
Variante: Stesso esercizio ma l’allenatore effettua passaggi più o meno veloci per far iniziare il gioco, così da variare lo spazio-tempo del close out da parte dei difensori.
7. 5c5 difesa che ruota e corre a difendere (con conversione)

Attaccanti posizionati nelle cinque posizioni fuori dai 3 punti. I cinque difensori sono posizionati con i piedi fuori dall’area come in figura e ruotano in senso antiorario effettuando passo d’incrocio e scivolamenti. Il 5c5 inizia quando l’allenatore posizionato fuori dal campo passa la palla un’attaccante. I difensori si devono accoppiare con l’attante più vicino.
Variante: Stesso esercizio ma l’allenatore effettua passaggi più o meno veloci per far iniziare il gioco, e urla “cambio” per far invertire il senso di scivolamento dei difensori, così da variare lo spazio-tempo del close out dei difensori.
N.B. Lavorando dal punto di vista difensivo, i punteggi della partita devono premiare la difesa! Ad esempio la difesa che non subisce canestro prende punti, oppure chi segna deve non subire canestro l'azione successiva per confermare i punti in attacco.

Se notate bene in ogni singolo esercizio ho tenuto l'idea di effettuare un close out “esagerato” per esasperare la situazione difensiva. Questo è fatto con un pensiero ben preciso: se sono abituato a risolvere una situazione difensiva così complessa, in partita riuscirò a effettuare una buona difesa in close out con minori difficoltà per situazioni più semplici. Ovviamente questo è un lavoro che richiede tempo e una ripetizione di fondamentali e esercizi specifici che devono essere coordinati nella crescita dell’atleta per mesi e/o anni. Tutto per portare l’atleta a un giusto percorso: tecnico, fisico e di mentalità.
Concludo parlando di un aspetto fondamentale della difesa individuale e di squadra, che deve essere allenato fin da piccoli e che deve essere imprescindibile in qualsiasi esercizio difensivo: la COMUNICAZIONE. I ragazzi oggi più che mai fanno una grandissima fatica a comunicare tra loro in campo e fuori, quindi è importantissimo allenare il trasmettersi informazioni in campo. Anche questo aspetto va esasperato nelle fasce d’età più piccole, per poi sempre di più nella loro crescita avvicinarli a una comunicazione efficace e precisa nei vari aspetti del gioco, soprattutto in quelli difensivi, individuali e di squadra.
Esempi pratici nell’esercitazioni proposte possono essere quelli di gridare “palla”, quando il difensore esce correndo a difendere su un passaggio, oppure "aiuto" se viene battuto dal palleggio, o durante la partita gridare “tiro” per accendere l’attenzione dei compagni sul rimbalzo difensivo e poter recuperare più velocemente il possesso della palla.

Postato da Gianluca Sciatti
32 anni nato a Pistoia, Istruttore Nazionale Minibasket e Allenatore di Base.
Da sette anni assistente nei vari campionati minors di D e C, prima ad Agliana e poi a Quarrata.
Segni particolari: “la basketmania”.