Il Pick & Roll secondo Ettore Messina
Tutti giocano il pick & roll, molti, anche inconsapevolmente, con regole e concetti messiniani.Ettore Messina è universalmente riconosciuto, in Italia e nel resto del mondo, come uno dei migliori allenatori nella storia della nostra pallacanestro, e non è peregrina l’ipotesi di considerarlo il migliore in assoluto mai espresso dalla scuola italica.
Il suo palmares è sconfinato e conta 25 trofei tra nazionali e internazionali da capo allenatore in Italia, Russia e con la Nazionale italiana e 9 onoreficienze come coach dell’anno tra campionati e eurolega. E’ stato inoltre il primo allenatore italiano a sedersi su una panchina NBA, prima come assistente ai Los Angeles Lakers nel 2012, poi come assistente di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs, guidando i texani da Head Coach in una manciata di partite NBA durante le assenze di “Pop”.
In 30 anni di carriera da Head Coach, iniziata nel 1989 alla guida della Virtus Bologna, Ettore Messina ha visto da una postazione privilegiata i cambiamenti del Gioco in ogni sua forma, contribuendo ed essi con i suoi principi e la grande disciplina tattica che ha sempre saputo impostare nelle squadre che ha allenato.
Da semplice arma a giochi rotti poco utilizzata a livello massivo, il pick & roll oggi la fa da padrone in ogni playbook e a qualsiasi livello: giocarlo bene ed in modo proficuo diventa esiziale per avere successo sul rettangolo di gioco.
Messina è stato uno dei primi coach Europei a intuire come il pick & roll non fosse solamente un semplice gioco a due tra il bloccato e bloccante, ma un mezzo potente che coinvolgesse tutti e 5 i giocatori in campo tramite il posizionamento, il mantenimento delle spaziature e i movimenti senza palla. Proprio il timing e lo spacing con cui viene giocato sono i punti cardine della filosofia messiniana sul pick & roll.
Nei suoi clinic, molti dei quali reperibili anche in rete, ha sempre usato come modello didattico (ed anche perchè è il tipo di pick & roll più usato) quello che lui definisce il pick & roll 2 avanti, ovvero con due giocatori sul lato forte, ma i concetti sono più o meno gli stessi anche sul pick & roll 2 dietro, ovvero con due giocatori su lato debole e nei pick & roll laterali con angolo vuoto.
Tutto nasce dalla lettura della difesa e Messina ha suddiviso le possibili difese sul pick & roll in difese contenitive, difese aggressive e difese di cambio sistematico, le ultime due da attaccare con il medesimo concetto di fondo declinato in due modi leggermente diversi.
Contro qualsiasi tipo di difesa il ruolo di 5 nel pick & roll è centrale: deve sprintare a portare il blocco per non far adeguare x5 ma costringerlo a pensare in corsa, quindi angolarlo a dovere con i piedi rivolti verso l’angolo di metà campo per permettere a 1 di puntare il centro area e rendere difficoltoso alla difesa passare dietro il blocco. In più se durante il blocco c’è contatto con x1, 5 preferibilmente deve fare giro dorsale per ritardare il recupero di x1 sulla palla, mentre se il contatto è assente, il giro frontale è la soluzione più veloce per rollare a canestro. Lo spazio ideale in cui portare il blocco è fuori da tre punti, al prolungamento del gomito della zona per permettere a 1 di attaccare il blocco sul centro, o rifiutarlo per attaccare il fondo. In base al comportamento della difesa 5 ha anche facoltà di cambiare angolo di blocco all’ultimo secondo.
Attaccare una difesa contenitiva sul pick & roll
La regola generale sulle difese contenitive è quella di “mandare la palla dietro”: 5 blocca 1 che attacca l’anca esterna di x5 per non permettergli, contenendo, di marcare 2 giocatori nello stesso momento mentre 5 rolla a canestro in linea retta verso le tacche della zona per mettere maggior distanza possibile da x5 e creare al contempo una linea di passaggio. Nel frattempo 2 diventa la sponda che si alza in ala, riceve da 1 e può tirare, attaccare il closeout di x2 in recupero o dare palla dentro a 5 che gioca anch’egli contro il recupero difensivo di x5 con un “seal” profondo.
Grande importanza in questo frangente la riveste il passaggio di uscita di 1 che deve essere veloce ma in equilibrio, quindi senza arretrare mentre attacca x5 e proteggendosi con giri dorsali e torsioni del busto del recupero di x1 sulla palla. Il passaggio deve essere teso per rubare tempo a x2 e x5.
Sul lato forte la regola è impegnare la difesa con un taglio backdoor, se questa da le spalle agli attaccanti o se si stacca in aiuto verso la palla, come sempre più spesso accade in Europa come in NBA.
Attaccare una difesa aggressiva sul pick & roll
Contro difese che fanno show o raddoppiano la palla la regola generale è quella di “mandare la palla avanti”: 5 blocca 1 che è pronto ad attaccare lo scivolamento difensivo laterale di x5 senza chiudere il palleggio ed è altresi importante che faccia meno passi in arretramento possibili ma costringa ad allungare la corsa del lungo che fa “show”.
Il giocatore da coinvolgere come sponda è quello in visione, ovvero 4, mentre 5 questa volta rolla in diagonale per mettere più distanza possibile tra lui, x2 in rotazione e x5 che sta tornando dopo aver mollato la palla. 4 ha in questo modo tre linee di passaggio sicure a cui scaricare la palla per far ballare la difesa con priorità al passaggio verso 5.
Se 4 manda la palla con un passaggio skip a 2, questi ha ampio spazio per tirare o attaccare closeout mentre 5 inizia a lavorare contro x5 per fare tagliafuori offensivo. Se invece x3 è molto flottato, 4 legge immediatamente l’extra pass per 3 per tiro, penetrazione sul fondo o sponda per far arrivare palla a 5. Se in tutto questo non viene trovato nessun vantaggio, 4 manda la palla a 3 cercando di tagliare davanti e poi in un secondo momento bloccare o gioca con lui direttamente un handoff laterale.
In caso di raddoppio stretto che mette in difficoltà 1, il suo compito è quello di non affrettare il passaggio di uscita ma mantenere il più possibile una visuale aperta perchè se 4 viene anticipato, il giocatore che offre la valvola di sfogo è 5 che anzichè rollare forte a canestro, esegue uno “short roll”. Con palla che arriva a 5 (può essere passaggio diretto o tramite sponde rapide) si genera una situazione di momentaneo sovrannumero per trovare un buon tiro.
Attaccare il cambio sistematico sul pick & roll
Cambiare sul pick & roll è diventata, nel corso degli anni, una strategia difensiva sempre più usata dagli allenatori, che per le proprie squadre cercano sempre di più lunghi capaci di difendere il pitturato ma anche di poter stare al passo con esterni sempre più agili e veloci. In caso di “switch” la regola resta quella contro difese aggressive ovvero mandare la palla avanti con rollata diagonale di 5.
Se il cambio viene fatto entro i primi 15” circa dell’azione, l’obiettivo è giocare il mismatch che si crea vicino a canestro perchè c’è tempo di appoggiare palla dentro e farla riuscire fuori. In questo caso 5 deve essere molto bravo a giocare contro x1 e creare una linea di passaggio profonda per ricevere e tirare senza mettere palla a terra in un’area che diventa trafficata all’inverosimile.
Se il cambio viene fatto negli ultimi 8” dell’azione non c’è tempo di giocare con il lungo ma il mismatch è preferibile giocarlo con l’esterno marcato da x5, quindi 1 anzichè mandare subito palla avanti a 4 la tiene 1 secondo in più e prova a giocare 1c1.
In questo caso 1 deve essere in grado di capire che tipo di difensore è x5: se è mobile in scivolamento, ovvero da est a ovest, deve attaccarlo creando separazione o con finta di palleggio per sbilanciarlo, se invece il difensore è poco mobile ma bravo a arrestare e fronteggiare, ovvero da nord a sud, deve attaccarlo subito su una delle due anche.
Se non c’è vantaggio 1 scarica il pallone alla sponda predisposta, ma non smette di giocare contro x5, perchè sventato il mismatch, istintivamente ogni lungo si sente al sicuro e fa 2-3 passi indietro per tornare a pattugliare l’area. La sponda deve essere in grado di leggere questa situazione, rigiocare la palla per 1 che dalla ricezione attacca forte lo spazio creatosi che genera un closeout di 5, ovvero la situazione perfetta in cui giocare nuovamente il mismatch, stavolta con un vantaggio in termini di velocità su cui contare. Questo concetto in america viene chiamato "boomerang".
Concetti di attacco dopo il pick & roll
Come abbiamo visto il pick & roll nasce come gioca a due ma si espande a 5, tutti estremamente pericolosi se ricevono ed attaccano la difesa in movimento. Sono pochi, sempre di meno, i pick & roll che finiscono con un tiro facile di 1, o un assist al bacio per la rollata di 5, le difese sempre più organizzate costringono gli attacchi a trovare spesso soluzioni alternative, debitamente regolamentate.
Con palla che arriva in post basso, Messina ama citare spesso la regola del 3x3, ovvero max 3 secondi e max 3 palleggi per attaccare 1c1 mentre gli altri giocatori spaziati sul perimetro giocano senza palla.
Dopo la sua esperienza ai San Antonio Spurs, Messina ha fatto proprio un concetto caro a Popovich, il “point five”, ovvero l’attaccante che riceve lo scarico perimetrale ha un tempo di reazione di 0.5 secondi in cui deve scegliere cosa fare con la palla per non far perdere all’attacco il vantaggio acquisito con la rotazione difensiva.
Queste sono in linea di principio le regole che Ettore Messina applica sul pick & roll da ormai diversi anni, regole che hanno fatto scuola, rubate e “prese in prestito” da generazioni di grandi allenatori italiani ed europei, che a cascata si sono propagate e diffuse a ogni livello.
Postato da David Breschi
Graphic & WebDesigner.
Allenatore di base.
Scrive di NBA per @lUltimoUomo.
Will Ferrell & John Belushi lover.