La difesa BLACK sui pick & roll laterali
Raddoppiare é un tipo di difesa efficace per costringere un abile palleggiatore a trovare altre soluzioni. Prima parte.Nella pallacanestro di oggi il Pick & Roll (di seguito denominato PnR) è diventato un elemento determinante nello sviluppo di un gioco, sia in situazioni chiamate di “early offense” - come ad esempio il Drag e il Double Drag in transizione offensiva - sia a difesa schierata a giochi rotti - ad esempio chiamando il 5 a bloccare - o come obiettivo finale di un gioco a termine.
C'è un abuso di quest'arma e per questo ritengo che essere preparati a difendere il PnR già da quando i ragazzi hanno 16 anni - dando loro idee chiare e precise su cosa bisogna fare - sia di enorme importanza quando poi ci troviamo ad allenarli in squadre senior. In questa prima parte tratterò la difesa con i raddoppi "Black" contro i PnR Laterali con angolo pieno cercando di dare spunti di riflessione e proponendo la prossima volta degli esercizi propedeutici a tale difesa.
Cos'è la difesa "Black"?
E' un tipo di difesa che permette alla propria squadra di prendere iniziativa in situazioni di PnR laterali, raddoppiando il palleggiatore con il difensore del bloccante (x5) mentre gli altri tre difensori, con il corretto posizionamento difensivo, tengono “una difesa onesta”, ricordando che quando si parla di PnR, tutti e cinque i difensori sono coinvolti nelle loro competenze, sia lato forte che lato debole.
In questo ambito possiamo identificare tre disposizioni offensive (#1, #2 e #3) con relativo posizionamento difensivo dei giocatori. Sono tre situazioni apparentemente simili, ma di fatto cambiano gli spazi e le conseguenti rotazioni difensive in base alla situazione giocata.
Nota importante:questo tipo di difesa prevede grande pressione difensiva da parte di x1 e disponibilità al sacrifico da parte di x5.
Perchè mi piace?
Come Allenatore mi piace insegnare ai miei giocatori il senso di responsabilità e di sacrificio, il saper comunicare, far capire che l'attacco deve essere costretto a pensare e andare su altre soluzioni, meno convenievoli, per riuscire a fare canestro. Prendere iniziativa è il concetto chiave della difesa con i raddoppi e ci permette di riprendere postulati come autonomia e collaborazione da cui non dobiamo prescindere per essere efficaci.
“Una squadra di basket è come le cinque dita di una mano. Se puoi unirle tutte insieme, hai un pugno. E io voglio che giochiate cosi”
Mike Krzyzewski
Contro chi farla?
Questo tipo difesa è efficace contro quei giocatori abili a creare vantaggi dal palleggio in situazioni di Pnr, ad esempio contro i playmaker con tanti punti nelle mani: il ruolo del playmaker nel basket odierno non è più quello di chiamare gli schemi, gestire i ritmi, passare il pallone ma è colui che si prende molte responsabilità perchè dotato di grande talento e creatività. Prendete come riferimento Shane Larkin, Mike James, Sergio Rodriguez - per citare alcuni dei più forti in circolazione - dotati della stessa capacità di saper creare e concretizzare. L'idea è quella di far lavorare il palleggiatore per costringerlo a passare il pallone, trovare altre soluzioni, sfiancarlo sia fisicamente che mentalmente. Per questo è fondamentale allenare il senso di responsabilità individuale e al sacrificio, perchè il nostro lavoro parte proprio dall'1c1 sulla palla.
Compiti e disposizioni
Raddoppiare significa difendere in due sull'uomo con palla creando un vantaggio numerico difensivo di 2c1 nella situazione specifica del PnR laterale. (#4)
- X1 deve stare davanti alla palla mettendo pressione e costringendo 1 a fare un giro dorsale.
- X5 mentre 5 va a fare il PnR, lo segue chiamando il blocco mettendosi in posizione verticale rispetto al campo.
- X2 difensore lato forte, si posiziona con mano aperta sulla linea di passaggio.
- X3 e X4, difensori lato debole, si posizionano sulle rispettive linee di passaggio. X3 mano aperta pronto ad eventuale anticipo, X4 dentro area a proteggere il ferro.
Il raddoppio parte quando 1 sfrutta il blocco di 5 ed è importante che venga fatto con angolo chiuso, non aperto, in modo da non dare facili vie d'uscita al palleggiatore (#5).
Per prendere iniziativa la palla deve essere portata vicino alle linee laterali. X1 e X5 effettuano il raddoppio costringendo 1 ad indietreggiare in diagonale ad angolo chiuso e con le mani attive.
L'importanza di avere le mani attive sul raddoppio.
Il raddoppio risulterà più efficace se le mani dei due difensori sono attive, ovvero alte per impedire all'attaccante di fare passaggi d'uscita veloci e renderli quindi lenti e facili da toccare/intercettare, ovvero quello che vogliamo ottenere in questa fase.
L'importanza dell'angolo chiuso: è molto importante questo dettaglio perchè riduce lo spazio di manovra dell'attaccante e di conseguenza anche il campo visivo viene limitato. Viceversa se per qualche motivo X5 è in ritardo o 1 è bravo ad anticipare le intenzioni della difesa, il raddoppio verrà effettuato ad angolo aperto e si apriranno diverse linee di passaggio semplici che faranno prendere vantaggio all'attacco (#6).
Situazione di raddoppio con angolo aperto che permette a 1 di avere maggior campo visivo per far uscire la palla creando dei vantaggi notevoli per l'attacco sia sui passaggi perimetrali a 2 e a 3, sia a 5 che dopo aver bloccato fa “short roll” dentro l'area.
Come detto in precedenza anche gli altri tre difensori sono coinvolti in questo tipo di difesa con compiti e responsabilità in base al movimento della palla e degli attaccanti.
Alla chiamata del blocco (urlare "BLACK") si innescano i comportamenti dei difensori lontano dalla palla (#7). Sullo “short roll” di 5, X2 che è il difensore più vicino esegue un “bump” per frenare la rollata e poi tornare sul proprio uomo. X4 è il “portiere” e gioca dentro l'area, X3 sta sulla linea di passaggio pronto ad eventuali intercetti.
Come la palla esce dal raddoppio e va a 3, si devono ricreare gli accoppiamenti il prima possibile. Considerando che il 5 rollerà sempre in direzione della palla quindi è quindi X4 a dover “tamponare” la corsa di 5 e poi tornare poi sul suo uomo eseguendo un close-out. X5 invece deve "mettere il turbo" e tornare davanti a 5 evitando di farsi “sigillare”. X2 vola in mezzo all'area (#8).
L'obiettivo è tornare in una situazione di equilibrio difensivo con tutti i difensori nuovamente riaccoppiati agli attaccanti (#9).
Come la palla esce dal raddoppio e rimane sul lato forte andando a 2, X2 dopo aver eseguito il bump torna sul suo uomo facendo un close-out mentre X4 si mette sulla corsia di 5 ruotando dal lato debole e X3 scala per evitare tagli lungo linea di 4, entrambi pronti a fare “aiuto e recupero” (#10). Il compito di x5 rimane pressochè identico.
Non sono favorevole all'idea del cambio in spazi cosi ampi perchè andiamo incontro a dei mis-match che possono sfavorirci in termini di accoppiamenti e di fisicità: ad esempio, con un cambio a 3, ci possiamo ritrovare con X4 che marca 5, tendenzialmente più grosso, ma soprattutto X5 si troverà a marcare 3. Con un ribaltamento rapido ci troveremmo in situazione in emergenza di lungo contro piccolo (#11).
EMERGENZA: 2 ha due possibili passaggi chiave per battere i mismatch creati dal cambio.
Criticità
A mio modesto parere sono due i punti critici di questa difesa e su cui dobbiamo bisogna porre attenzione: uno è dato dal fatto che la palla non deve arrivare in post alto a 5 e l'altro sono le penetrazioni centrali dopo il PnR.
Nel primo caso, in cui la palla arriva a 5 dopo lo short roll, ci troviamo ad essere in sottonumero difensivo - 2c3 - a dover gestire la situazione e cio' potrebbe succedere perchè il raddoppio è stato eseguito male da X1 e X5.
Esempio: i due difensori non erano vicini e 1 ha avuto la possibilità di fare un passaggio battuto - “pocket pass” - a 5. L'unica maniera per non concedere tiri facili è riuscire a insinuare il dubbio nella decisione di 5 una volta presa la palla (#12).
5 riceve in post alto da 1 creando sovrannumero offensivo e linee di passaggio ovvie per tiri ad alta percentuale. Per farsì che cio' non accada bisogna lavorare bene sul timing e sulla tecnica difensiva propedeutica al raddoppio con esercizi adeguati.
L'altro punto sono le penetrazioni centrali dopo il PnR, le cosiddette “ammazza-difese”, per battere i closeout dei difensori chiamati in causa. Quante volte una squadra ben organizzata in attacco fa penetrazioni centrali contro i closeout difensivi dopo i PnR? Le grandi squadre ne fanno anche 4... Ecco perchè ritengo che sia importante soffermarci su questo paragrafo sperando di non uscire dal seminato ma dando giusto qualche idea.
Quando la palla esce dal raddoppio, come detto, ci troviamo in situazioni di closeout e la mia idea è quella di mandare l'attacco sul fondo perchè ciò facilita gli aiuti dal lato debole e danno meno linee di passaggio rispetto alle penetrazioni centrali ammazza-difese.
Ad esempio, con palla a 3 dopo il raddoppio, il recupero difensivo di X3 deve essere con il suo piede destro in linea con il piede sinistro dell'attaccante in modo da indirizzarlo verso il fondo dove c'è X4 ad attenderlo. Vero è che si offre un tiro dall'angolo di 4, ma è quello che io chiamo “il minore dei mali”, e in ogni caso possiamo fare un cambio di emergenza fra X3 e X4 per andare a contestare il tiro (#13). X3 manda sul fondo ovvero verso l'aiuto di X4 e pronto ad andare a contestare il tiro di 4 dall'angolo.
Se la palla va a 2 allora è X2 ad eseguire il closeout per mandare sul fondo, quindi deve avere il piede sinistro in linea con il piede destro di 2, in modo da poter innescare la rotazione difensiva di X4 e creare un secondo raddoppio. In questo caso X3 si abbassa seguendo la linea della palla - help the helper - per impedire taglio di 4 lungo linea e l'inevitabile schiacciata; X5 ritorna in mezzo per riempire l'area impedendo a 3 di ricevere su taglio dalla posizione di guardia o ala (#14). X2 manda sul fondo, X4 ruota in aiuto, X3 e X5 si mettono sulle linee di passaggio seguendo la palla.
Come scritto sopra, bisogna impedire che le penetrazioni vengano fatte sul centro. In questa situazione si creerebbero linee di passaggio agevoli per l'attacco con conseguenti tiri ad alta percentuale (#15). 2 attacca sul centro prendendo vantaggio, 3 e 4 si muovono con la palla mantenendo vantaggio dando linee di passaggio per tiri ad alta percentuale.
Su penetrazione di 4 con palla ricevuta da 3, sarà X4 a fare il close-out mandandolo sul fondo. Questa è una situazione più facile da difendere perchè, in teoria, il 4 non è un penetratore veloce e quindi si può stare 1c1 con X2 che diventa difensore lato debole e si butta dentro area, X1 che scala e va a contestare eventuale tiro di 2 se riceve da 4; X5 sprinta per mettersi dentro area non facendosi sigillare da 5 e lottando per il rimbalzo difensivo; X3 si posiziona sulla linea di passaggio (#16). E' importante che X1 scali velocemente con la palla vista la grande distanza da percorrere.
Facendo un passo indietro, ecco perchè è importante fare il raddoppio con angolo chiuso e non con angolo aperto (#17). Con passaggio diretto a 4 da 1, X4 deve coprire più distanza e questo lo rende facilmente battibile sul close-out indipendentemente che 4 vada sul centro o sul fondo.
Conclusione
Non con tutti si può fare raddoppio, è necessario avere determinate caratteristiche:
- X5 deve essere uno molto mobile, avere gambe forti, esser capace di coprire spazi lunghi ed avere il valore del sacrificio nel suo DNA per arrivare anche a fare 4 scivolamenti difensivi efficaci e aggressivi verso la metà campo.
- X1 deve essere grintoso in difesa, avere grande senso di responsabilità individuale e lavorare ai fianchi l'avversario, tenendo sempre il baricentro basso e per essere pronto a fare ampi spostamenti laterali.
Mi viene in mente la coppia McIntyre/Stonerook ai tempi della Monte dei Paschi Siena di Simone Pianigiani, vincitori di tanti campionati assieme e maestri assoluti in questo tipo di difesa.
Nella 2° parte dell'articolo proporrò degli esercizi per costruire questa difesa. Per adesso vi lascio con due frasi che fanno parte del mio credo.
Il Talento ti fa vincere una partita, la difesa ti fa vincere i campionati
Michael Jordan
Se volete andare veloci, sarete soli. Se volete andare lontani, avete bisogno della squadra.
John Wooden
Postato da Emiliano Ferretti
Allenatore e Istruttore Giovanile. Nato a Livorno il 01/12/1983, sposato e padre di una bambina.
Inizio ad allenare a 16 anni a Livorno facendo Minibasket fino ai 24 anni nella città Natale.
Nel 2007 prendo la tessera di Allenatore di Base e dal 2009 alleno a Livorno nel settore giovanile della Libertas Livorno vincendo campionato U13 nel 2011.
Nel 2012 sempre a Livorno sponda Meloria Basket campionato Élite U16 e ass U18 fino al 2014.
Nel 2015 in forza al Basket Femminile Pontedera, capo All.U18 e ass Serie B.
2016-2018 in forza al Don Bosco Livorno come Assistente Serie C Gold 2016-17 e U15 Eccellenza 2017-18 oltre al Basket Femminile U13 e U14.
Dal 2018 al 2020 Responsabile settore Giovanile alla Pallacanestro Empoli fino allo stop causato dalla Pandemia.
2020-21 1°Ass A2 Femminile Jolly Acli Basket Livorno, capo allenatore U13 Femminile e responsabile Video Analisi.
2021-22 Capo Allenatore Serie B Femm Jolly Acli Basket Livorno (Campionato regionale vinto) + Capo Allenatore Under 14 femm e responsabile Video Analisi.
2022-23 1° assistente C silver Libertas Liburnia Livorno e video analisi.
Passione pura per questo sport fin dalla culla. Sono una persona cha ama la collaborazione e il confronto. Non mi sento mai arrivato e voglio sempre di più. Durante la Pandemia investo molto sulla Match-Analisyst facendola diventare uno dei miei punti chiave nella programmazione settimanale del lavoro sia nella preparazione delle partite che nella crescita della mia squadra. Mi piace studiare le squadre a fondo e proporre situazioni difensive e di gioco oltre al lavoro in campo.